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persone in riva a un lago

La settimana in Svizzera

Care lettrici e cari lettori,

Da questo sabato vi proponiamo una novità: la nostra selezione di alcune delle notizie più importanti degli ultimi sette giorni in Svizzera.

La settimana è stata contraddistinta da uno scandalo che riguarda la raccolta di firme per iniziative e referendum, nonché dai risultati di un sondaggio sul livello di insoddisfazione della popolazione – in patria e all’estero – e sull’(in)capacità degli svizzeri e delle svizzere di riconoscere le fake news.

Nella nostra newsletter vi parliamo anche dei danni causati alla biodiversità dall’animale probabilmente più letale della Svizzera: il gatto domestico.

Vi proponiamo inoltre uno sguardo in avanti con un articolo che presenta i principali temi che vi toccano discussi durante la sessione autunnale del Parlamento che si apre lunedì.

Le notizie della settimana

persone con cartoni
Keystone-SDA

La bomba della settimana è stata lanciata lunedì, quando i giornali del gruppo Tamedia hanno riferitoCollegamento esterno che alcune società che si occupano di raccogliere sottoscrizioni a pagamento hanno verosimilmente falsificato delle firme, manipolando in modo fraudolento le iniziative popolari e i referendum – una pietra miliare della tradizione svizzera di democrazia semidiretta.

La Cancelleria federale, che supervisiona le elezioni e le votazioni, ha indicato di aver sporto denuncia penale presso il Ministero pubblico della Confederazione contro ignoti. 

In Svizzera sono necessarie 100’000 firme da raccogliere in 18 mesi per fare in modo che un’iniziativa popolare sia dichiarata valida e 50’000 in 100 giorni per un referendum sulle leggi approvate dal Parlamento.

La Cancelleria ha precisato di aver ricevuto indicazioni relative a firme false che riguardano circa 12 iniziative popolari, ma non ha voluto precisare quali.

Il Tages-Anzeiger, che per primo ha rivelato l’indagine, ha indicato che una società si è offerta di fornire per una campagna referendaria 10’000 firme al prezzo di 4,50 franchi svizzeri ciascuna.

In seguito, le autorità locali hanno scoperto che tra il 35% e il 90% delle firme non erano valide, molto più del normale tasso, che si aggira tra l’8 e il 12%. Tra i problemi c’erano indirizzi di persone firmatarie inesistenti o che non vivevano più nel comune indicato da diversi anni, secondo il Tages-Anzeiger.

I controlli sulla validità delle firme sono stati intensificati, mentre dal Parlamento si sono levate diverse voci che hanno chiesto di vietare la raccolta di firme a pagamento.

In un editoriale, il Tages-Anzeiger ha parlato di “un fiasco per la nostra democrazia”. “Attualmente ci sono 16 iniziative pendenti presso il Governo federale che saranno sottoposte al popolo nei prossimi due o tre anni – si legge ancora nel commento. Possiamo essere sicuri, il giorno del voto, che siano tutte nate legalmente?”.

persone in riva al lago
Keystone-ATS

“Svizzera, come stai?”: è questo il titolo del sondaggio a cui hanno risposto oltre 50’000 persone, tra cui 1’000 svizzeri e svizzere residenti all’estero. Dall’inchiesta è emerso che gli e le espatriate sono ampiamente soddisfatti della loro vita, anche se le persone in pensione sono più felici di coloro che lavorano ancora.

Come si spiega questa relativa insoddisfazione di chi si trova all’estero per lavoro? “Sembra che subiscano una maggiore pressione, con situazioni lavorative e salari meno sicuri”, ha dichiarato Urs Bieri dell’istituto di ricerca gfs.bern, che ha realizzato la seconda edizione del sondaggio per conto della Società svizzera di radiotelevisione (SSR), di cui swissinfo.ch fa parte.

Un terzo delle persone intervistate espatriate ha dichiarato di essere a rischio di burnout. A entrare in gioco non vi è solo la paura di perdere il lavoro o la situazione finanziaria, ma anche una pressione individuale, ha riassunto Bieri.

Un altro dato emerso è che la popolazione svizzera sta bene ma è più pessimista sul futuro rispetto a un anno fa. A questo proposito, gli svizzeri e le svizzere all’estero sembrano fare da contrappeso. Sebbene siano preoccupati per i problemi internazionali come le guerre, la sicurezza e il terrorismo o i cambiamenti climatici tanto quanto chi vive in patria, la loro percezione della Svizzera è generalmente molto positiva.

due persone davanti a un computer
Keystone-ATS

Quanto siete bravi a riconoscere le assurdità online? Da una ricerca è emerso che gli svizzeri e le svizzere, nonostante votino quattro volte all’anno su questioni importanti, non sono molto bravi a separare i fatti dalla finzione.

L’indagine Truth Quest dell’OCSE ha coinvolto 40’765 persone in 21 Paesi. Dalla Svizzera hanno partecipato 1’531 persone, classificatesi al terzultimo posto di questa speciale graduatoria. Peggio di loro solo Colombia e Brasile.

Per gli svizzeri e le svizzere sembra particolarmente difficile affrontare la disinformazione. Solo nel 55% dei casi sottoposti hanno riconosciuto che si trattava di fake news. Hanno inoltre fatto più fatica di altre persone partecipanti a identificare contenuti estrapolati dal contesto in modo fuorviante (contextual deception).

  • Leggete la nostra analisi dettagliata dello studio (per ora disponibile solo in inglese).
  • L’indagineCollegamento esterno Truth Quest dell’OCSE in versione integrale.
  • I social media alimentano la disinformazione e il populismo in Svizzera come negli Stati Uniti? Il nostro approfondimento.
persone che sventolano bandiere
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Anche la stampa svizzera non ha apprezzato i risultati di due elezioni regionali tenutesi domenica scorsa in Germania. I risultati dell’estrema destra suscitano preoccupazione anche nella Confederazione.

Con il 32,8% in Turingia, l’Alternative für Deutschland (AfD) è diventato il primo partito di estrema destra a vincere un’elezione legislativa in Germania dalla Seconda guerra mondiale. Nella vicina Sassonia è arrivato secondo per un soffio. Diversi analisti e analiste avvertono che il crescente peso dell’estrema destra potrebbe danneggiare la più grande economia europea, scoraggiando gli investitori e la manodopera qualificata. 

“Nella psiche tedesca, il trauma sarà probabilmente doloroso”, ha sottolineato ad esempio il quotidiano romando Le TempsCollegamento esterno. “Per i milioni di persone che questa primavera hanno marciato nelle città di tutto il Paese per denunciare l’estrema destra, si tratta di un terremoto. […] Il governo del [cancelliere] Scholz dovrà fare una certa introspezione. E rendersi conto che la riunificazione economica può essere riuscita, ma il fossato culturale tra le due parti del Paese rimane enorme”.

  • In Svizzera, l’Unione democratica di centro è di estrema destra? Le considerazioni di un politologo.

Curiosità rossocrociate

Ogni anno in Svizzera i gatti uccidono milioni di uccelli, rane e altri animali, ma la maggior parte dei politici e delle politiche – consapevoli del fatto che quasi la metà delle famiglie svizzere possiede un animale domestico – è riluttante a intervenire. Una “moratoria sui gatti”, che vieti l’importazione e l’allevamento di felini per dieci anni, è una soluzione realistica?

Altri sviluppi

Foto della settimana

viadotto stradale
Questa sì che è un’autostrada! Più di 1’800 prese da arrampicata sono state attaccate a due pilastri di 40 metri del viadotto Felsenau sotto l’autostrada A1 a Berna. La difficoltà delle vie varia dal 5a per le più facili al 7a per le più difficili. Keystone / Anthony Anex

La settimana a venire

militari con bandiera svizzera
Keystone / Anthony Anex

Il Parlamento svizzero si riunisce per la sessione autunnale a partire da lunedì. Tra i temi in agenda vi sono soprattutto questioni legate alla politica estera e di difesa. Ecco un’anteprima di ciò che è all’ordine del giorno.

Il Parlamento svizzero si riunisce per la sessione autunnale a partire da lunedì. Tra i temi in agenda vi sono soprattutto questioni legate alla politica estera e di difesa. Qui potete scoprire un’anteprima di ciò che è all’ordine del giorno.

Lunedì saranno assegnati i quattro prestigiosi Premi Balzan da parte della Fondazione Premio Internazionale Balzan Svizzera-Italia. I premi hanno un valore di 750’000 franchi svizzeri, metà dei quali devono essere utilizzati per la ricerca. 

In questo articolo vi presentiamo la figura di Eugenio Balzan, all’origine di questo prestigioso riconoscimento.

Traduzione di Daniele Mariani

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