La popolazione elvetica si serve dell’aereo soprattutto per viaggiare in Europa
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Nel 2024, quasi l’80% delle passeggere e dei passeggeri partiti da aeroporti svizzeri ha volato verso destinazioni europee, con Spagna, Regno Unito e Germania in testa; il traffico resta però sotto i livelli pre-pandemia.
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L’anno scorso, i quattro quinti (79%) delle persone che sono partite da un aeroporto svizzero avevano una destinazione a corto raggio, ossia un Paese in Europa: sul podio vi sono Spagna (3,10 milioni di persone), Regno Unito (2,89 milioni) e Germania (1,50 milioni).
Nel 2024 il numero di passeggeri è stato ancora inferiore al livello precedente la pandemia di COVID-19. Complessivamente nel 2019 infatti dagli scali elvetici sono decollati 25 milioni di passeggeri (contro 7,3 milioni nel 2020, quando il coronavirus ha fatto la sua apparizione), un milione in più rispetto all’anno scorso, emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST).
Propriamente i passeggeri che si sono levati in cielo da aeroporti confederati sono più numerosi, tuttavia le funzionarie e i funzionari di Neuchâtel non integrano nelle loro statistiche quelli che hanno semplicemente fatto scalo in Svizzera ma hanno iniziato il loro viaggio altrove (i cosiddetti passeggeri in trasferimento). L’UST precisa anche che le informazioni per l’aeroporto di Basilea-Mulhouse e per quelli regionali sono “molto parziali”.
Nell’anno precedente la pandemia il podio era occupato dalle medesime tre destinazioni, ma in altro ordine: Regno Unito (3,15 milioni), Spagna (2,83 milioni) e Germania (2,51). Il trend dello scorso anno era invece ben delineato nel 2023: primo il paese iberico (2,88 milioni), seconde le quattro Nazioni a nord della Manica (2,72 milioni) e terza quella a nord del Reno (1,39 milioni). Nella documentazione pubblicata sul proprio sito, l’UST non fornisce spiegazioni sulle possibili ragioni alla base di questi recenti cambiamenti nelle dinamiche di viaggio aereo.
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Anche le destinazioni ai piedi del podio sono paesi vicini o addirittura limitrofi: la medaglia di cioccolato nel 2024 va al Portogallo (1,49 milioni di passeggeri), seguito da Francia (1,36 milioni) e Italia (1,35 milioni).
Per quanto concerne le destinazioni al di fuori del Vecchio Continente, l’8% delle persone in partenza dalla Svizzera è volato verso l’Asia, un altro 8% verso l’America settentrionale, centrale o meridionale, il 5% verso l’Africa e lo 0,4% verso l’Oceania. In Asia primeggiano Emirati Arabi Uniti (284’000 passeggeri) e Thailandia (264’000), nelle Americhe gli USA (1,21 milioni), in Africa il Marocco (307’000) e in Oceania l’Australia (85’000).
L’importanza relativa di singole destinazioni può variare notevolmente a seconda dell’aeroporto svizzero, non da ultimo in funzione della vicinanza linguistica tra località di partenza e destinazione: il numero di persone che nel 2024 sono volate da Zurigo-Kloten verso la Germania è stato quattro volte superiore a quello delle persone che sono volate verso la Francia, mentre a Ginevra-Cointrin è avvenuto il contrario; i passeggeri che da lì sono andati in Francia sono stati tre volte più abbondanti di quelli che sono volati in Germania.
Negli aeroporti elvetici il mese con il maggior volume di passeggeri in partenza di solito è luglio. In quello del 2024 ne sono stati contati 2,6 milioni, mentre in gennaio e novembre negli scali c’era molto meno movimento (1,5 milioni). A seconda della destinazione però il flusso di viaggiatori può essere distribuito in modo molto diverso nell’arco dell’anno. Ad esempio, per la Città del Capo, in Sudafrica, i passeggeri in partenza nei mesi invernali, quando nell’emisfero meridionale è estate, è da due a tre volte superiore a quello registrato nel mese di luglio.
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