La neutralità svizzera, sulla quale si è tanto parlato dopo l'inizio della guerra in Ucraina, è rispettata e ormai non è più argomento di discussione al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
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tvsvizzera.it/fra con Keystone-ATS
Lo afferma l’ambasciatrice elvetica presso le Nazioni Unite Pascale Baeriswyl, in un’intervista concessa al quotidiano romando Le TempsCollegamento esterno.
La ripresa delle sanzioni contro la Russia da parte della Svizzera è stata un’occasione per spiegare questo concetto ancora poco compreso, ha dichiarato la diplomatica. Le motivazioni sono state capite e la neutralità “è rispettata”, assicura Baeriswyl.
Non mancano comunque i frequenti attacchi dei russi su questo fronte. Dopo l’annuncio in merito alla conferenza di pace sull’Ucraina che si terrà a metà giugno sul Bürgenstock (NW), l’ambasciatore di Mosca all’Onu a Ginevra ha nuovamente criticato l’allontanamento di Berna dalla neutralità.
Baeriswyl si è poi espressa sulla situazione del Consiglio di sicurezza, che secondo molti osservatori risulta paralizzato. L’ambasciatrice ha ammesso che sia necessaria una riforma, aggiungendo però che l’organo è solo “uno specchio dell’attuale contesto geopolitico”.
Secondo la 56enne, malgrado le tensioni “il Consiglio di sicurezza è ancora il luogo in cui bisogna parlarsi”. La speranza risiede nel sistema: nelle regole, nel diritto internazionale e in quello umanitario.
Gli appelli a delle riforme si sono intensificati in questi mesi a seguito dell’incapacità dell’organo di agire sulla crisi a Gaza, con gli Usa che hanno a lungo bloccato ogni tentativo di richiesta di cessate il fuoco. Lo stesso era accaduto dopo l’invasione dell’Ucraina, a causa del veto russo.
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