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La lotta alla plastica è solo agli inizi

La Giornata mondiale dell'ambiente è dedicata quest'anno alla plastica, in particolare nei mari.

Questo contenuto è stato pubblicato il 05 giugno 2018 - 13:09
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 03.05.2018)
Scene di ordinaria quotidianità a New Delhi, in India. Keystone


Ogni minuto nel mondo viene acquistato un milione di bottiglie di plastica. E ogni anno vengono usati 5'000 miliardi di sacchetti, stando alle cifreLink esterno dell'ONU. 

Solo una minima parte della plastica viene riciclata. La maggior parte finisce in discariche – quando va bene – oppure viene riversata negli oceani. Si stima che ogni anno nei mari finiscano ben 13 milioni di tonnellate di plastica, che può impiegare fino a 1'000 anni prima di degradarsi completamente. 

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A farne le spese non sono solo gli animali marini (100'000 muoiono ogni anno a causa della plastica), ma anche le barriere coralline, che soffocano.

Nei mari italiani, il 96% dei rifiuti galleggianti è plastica, stando alle indagini condotte da Legambiente con Goletta Verde.Link esterno Per ogni chilometro quadrato di mare vi sono 58 rifiuti, principalmente buste (16,2%), teli (9,6%), reti e lenze (3,6%), frammenti di polistirolo (3,1%), bottiglie (2,5%). Una stima che riguarda tutto il mar Mediterraneo parla di "almeno 250 miliardi frammenti di plastica".

Nessun divieto in Svizzera

L'offensiva per ridurre il consumo di plastica usa e getta è però solo agli inizi. In Francia i sacchetti sono stati vietati e dal 2020 saranno proibiti anche bicchieri, posate e piatti di plastica. In Italia i sacchettini non biodegradabili per la frutta e verdura sono stati messi al bando, mentre in Svizzera diverse catene di supermercati fanno pagare cinque centesimi le buste vendute alle casse. Una misura che ha permesso di ridurre drasticamente il consumo, calato dell'84% tra il 2016 e il 2017.

Tuttavia il Governo svizzero non vuole introdurre misure più drastiche. Lunedì, rispondendo alle domande di due deputati, il Consiglio federale ha indicato di non volere seguire la stessa strada dell'Unione Europea, che prevede di mettere al bando certi prodotti plastici ad uso unico, ad esempio piatti o cannucce.

Nei corsi d'acqua svizzeri – si legge nella motivazioneLink esterno del Governo – si ritrovano solo quantità minime di plastica, ciò che non rappresenta un pericolo. La maggior parte dei rifiuti viene raccolta dai servizi di nettezza urbana e incenerita.

Il Governo punta piuttosto sulla buona volontà dell'economia privata, ad esempio l'introduzione della tassa di cinque centesimi sui sacchetti.

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