Incidente in volo, condannato il controllore del traffico aereo
La Corte lo ha ritenuto parzialmente responsabile dell'incidente mortale del 2016, a differenza del pilota che volava davanti al resto della flottiglia, il cosiddetto pilota leader.
Una condanna sospesa per omicidio colposo è stata inflitta oggi a un controllore del traffico aereo dal Tribunale militare 2 a Muttenz, nel cantone Basilea Campagna, nel processo per lo schianto fatale di un F/A-18 sul Passo del Susten (tra i cantoni Berna e Uri) nel 2016. Assolto invece il pilota leader.
Il controllore del traffico aereo di Skyguide è stato dichiarato colpevole di omicidio colposo e si è visto attribuire una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere di 170 franchi sospesa. Gli altri procedimenti, tra i quali quelli per negligenza di prescrizioni di servizio e sperpero di materiali, a suo carico sono stati archiviati.
La Corte lo ha ritenuto parzialmente responsabile dell’incidente mortale, a differenza del pilota che volava davanti al resto della flottiglia, il cosiddetto pilota leader. Pur tenendo conto del fatto che si sono verificate molte circostanze sfortunate, il tribunale ha valutato che l’uomo ha preso una decisione drammaticamente errata, ha detto il giudice che ha presieduto la lettura della sentenza.
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L’errore di valutazione è stato quello di aver dato al pilota che poi è morto nell’incidente un’altitudine minima di volo errata, cioè troppo bassa, al momento della consultazione. Il tentativo di correggere questo errore è arrivato troppo tardi.
Il processo
Nel corso dei dibattimenti l’accusa aveva chiesto una pena detentiva sospesa con la condizionale per entrambi gli imputati. Per il controllore del traffico aereo sono stati domandati dodici mesi, per il pilota leader nove. Entrambi – secondo l’uditore – erano da condannare per omicidio colposo, anche se tutti e due hanno cercato di evitare il peggio.
Il controllore di volo aveva ordinato per errore un’altezza minima troppo bassa al pilota vittima dello schianto. “Suppongo si sia trattato di un mio lapsus”, ha detto ieri, adducendo all’elevato livello di stress. Se ne era reso conto solo parlando con la centrale d’intervento, ha aggiunto. Ma era già troppo tardi per reagire.
Il pilota leader, accusato di non aver rispettato le procedure di decollo, ha respinto la sua responsabilità: “non sono d’accordo. Non viaggiavo a una velocità troppo bassa”, ha detto dichiarandosi innocente. Ha poi spiegato di aver sentito entrambi in segnali di Break-Lock, ovvero la mancanza di collegamento radar tra i due velivoli. Questo però non comporta una situazione critica alla quale bisogna reagire con urgenza. Era inoltre impossibile intervenire, poiché non poteva modificare a distanza l’andamento dell’altro velivolo.
La vicenda
Il 29 agosto 2016 il velivolo, partito dall’aerodromo militare di Meiringen (BE), si schiantò contro il fianco occidentale della montagna di Hinter Tierberg nella regione del passo del Susten. Nell’incidente perse la vita il pilota, un vodese di 27 anni con poca esperienza. Il velivolo e la sua scatola nera andarono completamente distrutti, per cui durante l’inchiesta non è stato possibile basarsi sui dati di volo.
L’incidente avvenne nel corso di un allenamento del volo di combattimento: il pilota che poi si sarebbe schiantato voleva collegare il proprio radar a quello del cosiddetto pilota leader. L’operazione non riuscì e quindi il 27enne contattò il controllore del traffico aereo di Meiringen per ricevere ulteriori istruzioni.
Il controllore diede ordine di salire a quota 10’000 piedi (3048 m), ordine che venne eseguito. Solo 58 secondi dopo l’ultimo contatto radar ci fu lo schianto contro il fianco della montagna a 3319 metri di quota. L’uomo radar si era accorto dell’errore, ma non era più stato in grado di contattare il pilota.
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