Inchiesta amministrativa sull’acquisto dei vaccini
Aperta un'inchista amministrativa per capire se tutti gli acquisti di vaccini erano coperti da crediti votati dal Parlamento o se i contratti sono invece stati fatti scavalcando la sovranità del legislativo.
Il Dipartimento federale dell’interno ha avviato un’inchiesta amministrativa far luce su eventuali manchevolezze nell’acquisto di vaccini anti-Covid-19: la notizia è stata resa nota giovedì dallo stesso DFI per mezzo di un comunicato stampaCollegamento esterno.
Cosa significa concretamente e cosa intende la nota quando spiega che l’inchiesta mira ad “accertare se tutti i contratti con i fabbricanti di vaccini fossero coperti da crediti e prevedessero riserve per il Parlamento”? In sostanza, significa che le Camere federali potrebbero essere state messe con le spalle al muro e con questo procedimento si intende stabilire se l’Ufficio federale di sanità pubblica (UFSP), nei contratti già firmati, abbia preso impegni finanziari che non lascerebbero alcun margine di manovra alla politica. E se così fosse, i parlamentari non avrebbero modo di decidere, neanche se ci fosse una maggioranza, di comprare meno vaccini.
Il dibattito sullacquisto di nuove dosi
La brutta sorpresa è arrivata quando il Consiglio degli Stati, nell’ambito del dibattito sul preventivo, ha deciso di ridurre in modo importante i fondi da destinare all’acquisto dei preparati per l’anno prossimo. Per la maggioranza 20 milioni di dosi sono sufficienti e non 33 come proposto dal Governo. Tuttavia, sl di là degli argomenti a favore o contro questa decisione, il problema è un altro: l’UFSP ha fatto i calcoli e si è accorto, infatti, che molto probabilmente negli ultimi contratti firmati, i soldi necessari all’acquisto dei vaccini erano già stati garantiti alle aziende produttrici.
In pratica potrebbero essere stati presi impegni per milioni di franchi, senza il via libera del Parlamento, che non potrebbe quindi più tornare indietro perché quei soldi sono bloccati.
In gioco la sovranità del Parlamento
Per capire cosa è successo, se sono stati commessi errori, il ministro della sanità Alain Berset ha avviato un’inchiesta amministrativa e con quello delle finanze Ueli Maurer ha informato la Commissione delle finanze del Consiglio nazionale, che stava per discutere se acquistare più o meno vaccini, e che ovviamente non l’ha presa bene.
In gioco c’è infatti la sovranità del Parlamento in materia di preventivo, che rischia di non essere garantita. Per ora non c’è ancora una stima sulle possibili conseguenze finanziarie. Un gruppo di lavoro sarà impegnato durante l’intero fine settimana di Pentecoste affinché il Legislativo possa tornare al più presto a fare il suo lavoro.
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