In Svizzera, in molti hanno già a che fare con l’IA e non la temono poi così tanto
La percentuale di persone che ha avuto esperienze pratiche con l'intelligenza artificiale è dell'82% e, tendenzialmente, la popolazione ne vedrebbe le potenzialità.
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Keystone-ATS
L’82% dei dipendenti in Svizzera ha già avuto esperienza pratica con l’intelligenza artificiale (IA), una quota seconda in Europa solo a quella della Spagna (84%) e superiore a quella di nazioni quali la Germania (67%).
E se a livello internazionale due lavoratori su tre (68%) hanno paura di perdere l’impiego a causa delle novità informatiche, la Confederazione presenta la percentuale minore in Europa di persone timorose su questo fronte, pari al 57%, emerge da un’indagine pubblicata oggi dalla società di consulenza EY. I più pessimisti sono i portoghesi: l’80% pensa che l’intelligenza artificiale possa togliere lavoro.
L’impatto sul lavoro
Più della metà degli interpellati elvetici (59%) ritiene che l’IA influenzerà l’attività professionale o lo sta già facendo. Allo stesso tempo, il 65% prevede che l’IA prenderà il sopravvento su parti del proprio lavoro.
“Gli effetti dell’IA non sono ancora tangibili in tutti i settori”, afferma Adrian Ott, dirigente settoriale presso EY Svizzera, citato in un comunicato. “La complessità normativa e gli insuccessi iniziali nell’uso dell’IA possono portare a diffidare della tecnologia. È importante che le aziende e i dipendenti si adattino alle nuove tecnologie e tengano d’occhio i futuri sviluppi per non essere improvvisamente travolti dai progressi.”
“Nel contesto generale dei dati elvetici si può affermare che la Svizzera sta prendendo sul serio il potenziale dell’IA e, in quanto paese innovativo ad alto prezzo con un forte orientamento all’esportazione, non vuole perdere la connessione globale”, prosegue l’esperto. “L’attenzione non è rivolta alla paura di perdere il proprio posto di lavoro, ma alla forza innovativa e alle opportunità che le tecnologie AI porteranno nel prossimo futuro”, conclude l’esperto.
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