In Svizzera disoccupazione mai così bassa dal 2001
In Svizzera non c'erano così pochi posti vacanti da oltre 20 anni.
Gaetan Bally
Il 2023 è stato "eccellente" sul fronte del mercato del lavoro: parola di Boris Zürcher, direttore della divisione del lavoro presso la Segreteria di Stato dell'economia (SECO).
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L’occupazione in Svizzera è tornata a crescere notevolmente dopo la pandemia. A dirlo sono i dati diffusi martedì dalla SECO: la disoccupazione media nel 2023 è stata del 2,0%, il valore più basso dal 2001. Una situazione del mercato del lavoro elvetico che si è normalizzata nel corso dell’anno: durante l’estate sono stati registrati livelli inferiori al 2%, mentre sono aumentati a novembre (2,1%) e a dicembre (2,3%). Questa fluttuazione è legata agli effetti stagionali: nei mesi invernali c’è meno lavoro in settori come l’edilizia o la ristorazione. Il direttore della SECO prevede un’ulteriore crescita nei prossimi mesi. La situazione, sostiene, migliorerà nuovamente nel periodo più caldo dell’anno.
Per l’intero 2024 la SECO stima che il tasso rimarrà basso, attestandosi al 2,3%. Nessuna certezza, però: il franco forte e le crescenti preoccupazioni economiche globali stanno causando problemi soprattutto all’industria d’esportazione. . Queste aziende, in periodi in cui la domanda cala, cercano di evitare i licenziamenti ricorrendo al lavoro ridotto: “Di recente un numero maggiore di imprese ha chiesto l’autorizzazione di tornare alla disoccupazione parziale”, ha spiegato Zürcher.
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Il rovescio della medaglia della buona situazione del mercato del lavoro è però la continua carenza di manodopera qualificata. Molte ditte sono attualmente a corto di personale e il problema è destinato a peggiorare, avverte l’alto funzionario. I modelli economici mostrano che nei prossimi anni andranno in pensione molte più persone di quante ne entreranno sul mercato del lavoro. Il picco di questa tendenza non sarà raggiunto prima del 2030 circa.
Per contrastare questa carenza, Zürcher propone di sfruttare ancora meglio la forza lavoro potenziale, mantenendo più a lungo al lavoro i e le dipendenti più anziani e favorendo un migliore equilibrio tra impiego e vita privata, soprattutto per le donne.
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