La settimana in Svizzera
Dietrofront del Governo svizzero sulla vendita di armi a paesi in guerra, calo del numero di lavoratori frontalieri, salari dei medici e una nuova terapia che apre nuovi orizzonti per curare la paraplegia. Carrellata sulle notizie della settimana in Svizzera. Una settimana contraddistinta anche dal maltempo.
Dopo le fortissime critiche della società civile e di parte del mondo politico, in particolare a sinistra, il Governo svizzero ha finalmente deciso di rinunciare al controverso allentamento sulle norme per le esportazioni d'armi. Questa revisione avrebbe permesso di vendere materiale bellico anche a paesi in guerra civile.
Per la prima volta in vent'anni, il numero di lavoratori frontalieri ha registrato un calo su base annua. La diminuzione ha toccato soprattutto il Ticino e i frontalieri provenienti dalla vicina Italia.
Che i medici in Svizzera guadagnassero bene era risaputo. Da uno studio dell'Ufficio federale della sanità pubblica emerge però che i loro redditi "sono nettamente più elevati di quanto supposto finora". Anche a livello internazionale, se si effettua un paragone con il salario medio della popolazione, i dottori che esercitano in Svizzera sono tra i meglio pagati.
Da Losanna giungono nuove speranze per le persone affette da paraplegia. Ricercatori del Politecnico federale e dell'Ospedale universitario del cantone Vaud hanno messo a punto una nuova terapia che stimola i nervi motori e permette ai paraplegici di riuscire di nuovo a muovere le gambe.
Dopo le temperature record registrate nell'arco alpino una decina di giorni fa, il maltempo si è scatenato in Ticino e in Italia causando ingenti danni e facendo diverse vittime nella Penisola.
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