Il Governo svizzero vorrebbe abbassare da 14 a 12 anni l'età minima per poter guidare una bicicletta elettrica. Ma la proposta è accolta tiepidamente.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
La procedura di consultazioneCollegamento esterno lanciata dal Consiglio federale ha dato esiti piuttosto mitigati. Il progetto presentato dal Governo prevede che bambini e bambine siano autorizzati a partire dai 12 anni a condurre biciclette elettriche lente (al massimo 25 km/h) senza patente, a condizione che siano accompagnati da una persona adulta.
La proposta è stata respinta da diversi attori interpellati, che hanno invocato motivi di sicurezza. Hanno detto di no alla proposta l’Ufficio prevenzioni infortuni (UPI), l’Automobile Club Svizzero (ACS), l’Unione delle città svizzere (UCS) o ancora l’Associazione traffico e ambiente (ATA) e, tra i partiti, l’Unione democratica di centro (UDC).
Più rapida e più impegnativa
Una e-bike sarà sempre più rapida di una bicicletta normale, ricorda l’ACS, che raccomanda un periodo transitorio sino ai 14 anni compiuti senza motore elettrico. L’UPI sostiene che, visto lo sviluppo cognitivo e della motricità dei bambini, questi ultimi non possano ancora soddisfare i requisiti più elevati della bici elettrica.
Dal canto suo, l’ATA nutre dubbi sull’enorme responsabilità dell’accompagnatore adulto. Anche l’UCS si chiede se l’adulto possa effettivamente intervenire in tempo in caso di incidente.
La modifica della legge proposta dal Consiglio federale fa seguito a una mozioneCollegamento esterno del consigliere nazionale liberale radicale Philippe Nantermod, volta a facilitare l’uso delle e-bike nelle regioni turistiche di montagna.
Promozione del turismo
Mentre l’abbassamento del limite d’età è giudicato “non appropriato nelle città” dalla maggioranza di chi ha partecipato alla consultazione, il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) sostiene l’adeguamento legislativo. A suo parere, è nell’interesse del turismo, dal momento che le attività con le due ruote godono di una popolarità crescente.
Sono pure favorevoli al progetto i Verdi, Mobilità pedonale svizzera, Pro Velo (l’associazione che promuove gli interessi dei ciclisti) e 2ruote Svizzera (l’unione professionale del settore). Stando a queste due ultime associazioni, l’età minima della persona che accompagna i bambini che utilizzano una e-bike dovrebbe essere di 16 anni soltanto.
Adattamenti per le cargo bike elettriche
La revisione proposta comprende anche adeguamenti per le cosiddette “cargo bike elettriche”, quali l’aumento del peso totale e della larghezza, nonché la pianificazione di nuove aree di parcheggio per questo tipo di biciclette per il trasporto di merci con motore elettrico. Tali misure sono state ben accolte dai Verdi, dall’UCS, nonché da Mobilità pedonale svizzera, Pro Velo, SAB e 2ruote Svizzera.
Il campo di utilizzazione delle “cargo bike elettriche” sarà ampliato. Il SAB sottolinea che il trasporto merci per mezzo di bici con motore elettrico diventa sempre più importante nelle regioni di montagna e nelle zone rurali.
L’UPI vede dei vantaggi per la sicurezza stradale se le due ruote sostituiscono parzialmente i camion o i furgoni nella distribuzione delle merci in città. Raccomanda tuttavia di prevedere un esame pratico.
L’UDC, invece, mette in guarda dal traffico caotico e dalla messa in pericolo della sicurezza dell’approvvigionamento nelle zone urbane. Soltanto i camion e gli autofurgoni moderni soddisfano criteri quali la capacità elevata e la resistenza alle intemperie, ha argomentato l’UDC.
L’ACS, infine, si oppone anche agli adeguamenti concernenti “le cargo bike”. A suo avviso sono troppo pericolose, considerate le infrastrutture attuali e la densità del traffico, e ostacolano la fluidità della circolazione.
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