Il prossimo rettore del liceo dell’abbazia di Saint-Maurice sarà un laico
Dopo le rivelazioni di abusi sessuali, lo storico istituto del Canton Vallese sarà secolarizzato.
Il Canton Vallese e l’abbazia di St-Maurice hanno annunciato martedì la loro intenzione comune di secolarizzare il liceo ospitato dall’istituzione religiosa. Sono previste diverse misure, basate su un rapporto commissionato dal Consiglio di Stato in seguito alle rivelazioni di abusi sessuali.
Dall’inizio del nuovo anno scolastico, il liceo dell’abbazia di Saint-Maurice sarà conosciuto come liceo di Saint-Maurice, mentre i canonici dovranno rinunciare alla tonaca e insegnare in abiti laici, ha spiegato il consigliere di Stato Christophe Darbellay in una conferenza stampa. Ma “non stiamo andando verso una secolarizzazione alla francese. Non abbiamo intenzione di bandire la religione dall’istituzione”, ha aggiunto.
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Altra misura: il rettore, che “ha fatto un passo indietro per proteggere l’istituzione al momento delle rivelazioni”, riprenderà le sue funzioni da lunedì. Il suo successore però sarà un laico, ha avvertito Darbellay. L’assunzione avverrà come negli altri tre istituti cantonali, attraverso un concorso e non più su raccomandazione della comunità religiosa.
In futuro le attività religiose dell’abbazia, fondata nel 515 d.C., si svolgeranno al di fuori dell’orario e la partecipazione sarà volontaria. Altre attività religiose, come giornate di riflessione o campi, saranno organizzate da laici.
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Darbellay ha ricordato che il governo cantonale aveva istituito un gruppo di lavoro nel novembre 2023, dopo che la stampa aveva rivelato casi di abusi sessuali nell’abbazia di St-Maurice. Nelle sue conclusioni, il gruppo di lavoro ha scritto che “pur rispettando il prestigioso passato di questo luogo di formazione storicamente riconosciuto, il liceo di Saint-Maurice, ha voluto proporre misure che permettano di compiere un ulteriore passo verso la secolarizzazione dell’istituzione che si sta delineando dagli anni ’70”.
Le misure proposte mirano anche a portare a termine il processo di acquisizione del collegio da parte del Cantone, “segnando una separazione più netta tra l’istituzione educativa e l’abbazia”.
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