Dopo aver condotto il suo partito alla vittoria alle elezioni federali di ottobre, il consigliere agli Stati ticinese Marco Chiesa ha annunciato giovedì che lascerà il suo incarico di presidente dell'Unione democratica di centro (UDC):
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS, Keystone-SDA
È con “grande rammarico” che l’UDC accoglie la decisione del suo presidente Marco Chiesa di lasciare la testa del partito alla fine del suo mandato, il prossimo marzo. Lo schieramento ringrazia il “senatore” ticinese per i grandi risultati ottenuti da quando è entrato in carica nell’agosto del 2020.
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Chiesa ha annunciato in un’intervista pubblicata giovedì dai giornali dell’editore CH Media e dal Corriere del Ticino la sua volontà di non ricandidarsi. Sotto la presidenza del consigliere agli Stati, il partito della destra conservatrice ha messo a segno il terzo miglior risultato elettorale della sua storia e ha conquistato ulteriori seggi, in particolare in Romandia e in Ticino.
La forte presenza di Chiesa fra la base del partito ha aiutato molto l’UDC soprattutto nella parte francofona del Paese, si legge nel comunicato diramato dal partito. Una commissione cerca è ora già al lavoro per individuare possibili successori: gli interessati e le interessate hanno tempo fino al 19 gennaio per dichiararsi disponibili. Il nuovo presidente sarà poi eletto durante l’assemblea dei delegati in programma il 23 marzo.
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Parte il toto nomi
Come di consueto in queste occasioni, è già scattato il toto nomi per il post Chiesa. Uno dei papabili potrebbe essere il consigliere nazionale svittese Marcel Dettling, vicepresidente dell’UDC e responsabile della campagna alle ultime elezioni. Il 42enne agricoltore ha indicato al Blick di essere interessato e di voler valutare una sua candidatura.
Se si volesse strizzare l’occhio alla Romandia, l’altra vicepresidente e consigliera nazionale ginevrina Céline Amaudruz potrebbe essere presa in considerazione. La 44enne, raggiunta da Keystone-ATS, afferma però di non averci ancora riflettuto e anzi dice di vedere bene Dettling come possibile successore di Chiesa.
Non chiudono la porta neanche il consigliere nazionale lucernese Franz Grüter e quello bernese Lars Guggisberg. Il primo, sollecitato sempre da Keystone-ATS, dichiara che si tratta di “un lavoro faticoso. Ma se mi venisse proposto, ci penserei su”. Il secondo ammette l’interesse e rivela che ne discuterà “con la mia cerchia professionale e privata” nei prossimi giorni.
Gettando uno sguardo alla sempre molto influente sezione zurighese dei democentristi, nomi su cui focalizzarsi potrebbero essere i consiglieri nazionali Gregor Rutz e Alfred Heer. Chi invece si chiama subito fuori è il loro collega vallesano alla Camera del popolo Jean-Luc Addor, secondo cui la presidenza di un partito svizzero è “una follia”.
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