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Sotto le attese i risultati del primo trimestre di UBS

La direzione di UBS durante la conferenza stampa di presentazione di Ermotti nuovo CEO della banca.
UBS vuole consolidare, grazie all'acquisizione di Credit Suisse, la propria posizione di banca universale leader in Svizzera ma la concorrenza non manca. © Keystone / Michael Buholzer

Primo trimestre sotto le attese quello chiuso da UBS con un utile netto di 1.03 miliardi di dollari. I mercati castigano immediatamente i titoli della banca (flessione del 4%) mentre il CEO Sergio Ermotti ha espresso grande fiducia nell'imminente acquisizione di Credit Suisse.

Nello stesso periodo dello scorso anno UBS aveva chiuso i conti con un utile netto di 2,14 miliardi di dollari (va detto che il 2022 è stato un anno eccezionale, il migliore dal 2007). La banca, in una nota, ha così spiegato che il calo della redditività è dovuto in particolare alla creazione di nuove riserve per controversie legali negli Stati Uniti per 665 milioni.

Da notare come nel periodo in esame, l’afflusso di capitali nella gestione patrimoniale è stato pari a 28 miliardi di dollari, di cui 7 dopo l’annunciata acquisizione di Credit Suisse il 19 marzo. Questo significa che i fondi fuggiti da Credit Suisse (61,2 miliardi di franchi nel primo trimestre) non sono affluiti in UBS. Comunque, alla fine dello scorso mese di marzo i patrimoni in gestione ammontavano complessivamente a 4’160 miliardi di dollari, a fronte di 3’957 a fine 2022.

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+Continua la fuga di capitali da Credit Suisse

Borsa negativa

La borsa ha accolto in modo negativo i risultati trimestrali: in apertura l’azione della banca è arrivata a perdere il 5%, per poi stabilizzarsi intorno a una flessione di circa il 4%, con il titolo scambiato a circa 17,50 franchi.

Ermotti e l’acquisizione di Credit Suisse

Sempre oggi il presidente della direzione Sergio Ermotti ha nuovamente espresso grande fiducia nell’imminente acquisizione di Credit Suisse. Oggi la banca è più forte che mai, ha detto Ermotti che ha aggiunto che “la fusione rappresenta un’enorme opportunità per creare un valore significativo a lungo termine per gli azionisti e per la piazza finanziaria svizzera”.

Ermotti ha poi sottolineato che la concorrenza sul mercato bancario svizzero sarà sufficiente anche dopo la fusione con Credit Suisse, grazie alle diverse banche cantonali e alle tante filiali di Raiffeisen.

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