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Ginevra diventa il primo Cantone a introdurre il divieto di simboli d’odio

uomo a petto nudo con tatuaggio di svastica su pettorale sinistro
Presto punibile a Ginevra. KEYSTONE

I simboli d'odio saranno banditi dagli spazi pubblici di Ginevra: l'elettorato ha accolto una a modifica della Costituzione in tal senso con quasi l'85% di voti a favore.

Le e gli aventi diritto di voto ginevrini hanno approvato con l’84,69% di “sì” la modifica costituzionale con cui viene vietata nel cantone l’esposizione in pubblico di emblemi od oggetti con simboli d’odio, come la svastica nazista. Ginevra diventa così il primo Cantone ad avere una legislazione in questo senso, poiché non esiste ancora un divieto simile a livello federale.

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A eccezione dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), tutti i partiti sostenevano questa norma che rientra nella lotta del Cantone contro la discriminazione e l’odio.

Era stato però proprio un esponente democentrista a proporre la modifica costituzionale: Thomas Bläsi, oggi consigliere nazionale, il cui nonno è sopravvissuto al campo di concentramento nazista di Mathausen, in Germania.

Diverse proposte simili a quella ginevrina sono state discusse, tra gli altri, nei cantoni di Vaud, Friburgo e Neuchâtel. Esse mirano a contrastare l’aumento degli atti antisemiti dall’inizio del conflitto in Medio Oriente, nonché l’uso di simboli di odio durante la pandemia di Covid-19.

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