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Fuochi di artificio all’origine dell’esplosione nel Canton Argovia

vigile del fuoco davanti a una palazzina
La deflagrazione ha causato la morte di due uomini e il ferimento di 11 persone. Keystone / Michael Buholzer

L'esplosione che una settimana fa ha devastato un parcheggio sotterraneo e parte di una palazzina a Nussbaumen, nel Canton Argovia, è dovuta alla manipolazione e allo stoccaggio non corretti di grandi quantità di materiale pirotecnico importato illegalmente in Svizzera.

Le indagini del ministero pubblico di Baden escludono un reato legato agli esplosivi, un qualsiasi contesto terroristico o un’azione deliberata.

I primi risultati dell’inchiesta su quello che a tutti gli effetti per gli inquirenti appare essere un incidente, che ha causato la morte di due uomini e il ferimento di altre undici persone, sono stati resi noti giovedì dal responsabile della comunicazione della procura argoviese.

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Le due vittime, uno svizzero di 24 anni e un italiano di 43, erano appassionati di pirotecnica e, quando è avvenuta la detonazione, presumibilmente stavano cercando di fabbricare un loro prodotto. Il ministero pubblico fa notare che i due non disponevano della necessaria licenza.

Gli inquirenti indicano pure che nel locale sotterraneo avevano stoccato una grande quantità di fuochi d’artificio importati illegalmente dall’estero. Stando alla nota, questo materiale era comparabile a quello utilizzato per spettacoli pirotecnici pubblici in occasione di grandi eventi. Anche in questo caso la procura rileva comportamenti inadeguati, poiché da un lato questo tipo di fuochi d’artificio deve essere immagazzinato correttamente e dall’altro sono necessarie un’autorizzazione e competenze specifiche.

Un arresto

La procura segnala anche l’arresto di un 33enne che conosceva le due vittime. Il cittadino portoghese ha riferito ai servizi di emergenza sul luogo dell’incidente che era uno dei locatari del locale in cui era accumulato il materiale pirotecnico e in cui gli appassionati fabbricavano i loro prodotti. L’uomo è stato fermato per evitare l’eventuale distruzione di prove e per un interrogatorio. È stato liberato una volta che gli inquirenti hanno raccolto gli elementi necessari sul terreno.

La procura di Baden sta ora chiarendo se il 33enne sia pure stato coinvolto nella produzione di fuochi d’artificio illegali e, quindi, nell’esposizione di persone a pericolo per la manipolazione di sostanze esplosive.

Stando al ministero pubblico, la detonazione è avvenuta per un’accensione involontaria delle sostanze pirotecniche. Successivamente, si può ipotizzare una reazione a catena con la grande quantità di fuochi d’artificio nel locale. La combustione di questo materiale ha prodotto gas, che non ha potuto diffondersi ulteriormente nello spazio chiuso.

La pressione ha fatto cedere le pareti e il soffitto del vano. La palla di fuoco creata dall’esplosione, il calore e presumibilmente anche i resti dei fuochi d’artificio hanno causato vari focolai d’incendio. I danni sono ingenti.

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