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Frontiere, l’esercito svizzero si prepara

In caso di un massiccio afflusso estivo di migranti, sosterrà le autorità civili e le Guardie di confine con circa 4 mila soldati

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L’Esercito si prepara a sostenere le autorità civili e le guardie di confine in caso di un massiccio afflusso estivo di migranti. Quella che fino a martedì mattina era un’ipotesi, ora è realtà.

I corsi di ripetizione di quattro battaglioni [in Svizzera, l’istruzione militare prevede il rientro in servizio una volta l’anno per alcuni anni dopo la formazione di base, ndr.] sono stati ufficialmente spostati a luglio e agosto. Le vacanze già prenotate non saranno un motivo valido per chiedere un differimento del servizio.

Dalla teoria alla pratica. L’Esercito si prepara ad affiancare le autorità civili nella probabile emergenza migranti estiva e modifica, ufficialmente, il piano dei corsi di ripetizione per il 2016, anticipando da settembre al periodo luglio-agosto il servizio di circa 4 mila soldati di 4 battaglioni: blindati, polizia militare, zappatori carristi e aiuto in caso di catastrofe – scelti non perché è già chiaro cosa dovranno fare e dove, ma più che altro per motivi organizzativi.

“I soldati saranno messi a disposizione delle autorità civili, magari delle guardie di confine”, spiega Walter Frick del Dipartimento federale della difesa. “Noi non decidiamo dove veniamo impiegati, noi dobbiamo solo essere a disposizione.”

Almeno 2 mila di questi soldati dovranno rispondere all’appello, anche se ciò dovesse voler dire -per esempio- annullare le vacanze già prenotate, perché un ordine di marcia è un ordine di marcia e può essere sospeso solo per motivi professionali o di studio.

“Di base”, dice ancora Frick, “un ordine di marcia deve essere rispettato. Noi lo sappiamo che certe persone hanno già prenotato le vacanze e dunque chiederanno un rinvio del corso; siamo pronti a valutare le richieste, ma chiaramente non potremo accettarle tutte.”

Il Dipartimento della difesa al momento non è in grado di dire se saranno previsti dei risarcimenti. Bisognerà vedere quante richieste arriveranno e poi si farà il punto della situazione.

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