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Economiesuisse mette in guardia da norme troppo severe per UBS

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Keystone-SDA

Economiesuisse chiede un "senso della misura" nella regolamentazione bancaria: UBS non dovrebbe essere gravata da norme che la pongono in una posizione di svantaggio a livello mondiale. La Svizzera deve inoltre essere più attiva di fronte alle sfide poste dagli USA.

L’obiettivo dei nuovi requisiti per le banche d’importanza sistemica deve essere quello di ottenere una piazza finanziaria competitiva e stabile, ha annunciato martedì la federazione delle imprese elvetiche in occasione della sua conferenza stampa annuale a Berna. “La Svizzera ha bisogno di un’UBS forte”, ha rilevato il presidente di economiesuisse Christoph Mäder.

L’economia d’esportazione dipende da una banca globale ben interconnessa a livello internazionale, in grado di accompagnare, finanziare e sostenere le sue attività all’estero, è stato precisato. “È nell’interesse di tutti che UBS sia competitiva”.

Tuttavia, ciò non significa che la regolamentazione bancaria esistente non debba essere rivista. “L’importante è che si faccia la cosa giusta e che si agisca laddove è effettivamente necessario”, ha osservato Mäder. Il presidente di economiesuisse ha sottolineato, ad esempio, alcuni problemi evidenziati dal rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Credit Suisse, ovvero una gestione inadeguata, un uso parziale degli strumenti di vigilanza a disposizione della FINMA e un’insufficiente collaborazione tra le autorità.

Svizzera più attiva di fronte alle sfide USA

Secondo Mäder, di fronte alle sfide poste dagli Stati Uniti, la Svizzera deve inoltre portare avanti importanti riforme economiche. Alla luce dei segnali lanciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, la federazione delle imprese svizzere esorta il Paese a rendersi più attrattivo.

“Dobbiamo superare i blocchi e gli interessi di parte. Garantire il benessere e la sicurezza oggi richiede un senso civico e decisioni coraggiose”, ha sottolineato Mäder. “Più competitività, più sicurezza, più cooperazione. Questa deve essere la rotta per l’Europa e la Svizzera nei prossimi anni”, ha aggiunto il presidente di economiesuisse.

Inoltre, il budget della Confederazione deve poggiare su basi solide a lungo termine, poiché solo in questo modo è possibile creare il margine di manovra necessario per investire nella sicurezza e nella difesa. A questo proposito, il mondo economico sostiene il programma di sgravi del Consiglio federale, che dovrebbe essere mantenuto nella sua forma attuale. Tutti i settori devono dare il loro contributo.

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Consolidare percorso bilaterale

Sarà inoltre necessario un fronte unito per consolidare il percorso bilaterale. Sulla base delle informazioni finora disponibili, il mondo economico valuta positivamente il pacchetto di accordi negoziati con l’UE, che consentiranno di consolidare l’accesso al mercato europeo a lungo termine, ha dichiarato ancora ai media Mäder.

Tuttavia, la valutazione finale degli accordi dipenderà dalle proposte concrete di attuazione a livello nazionale. In ogni caso, la flessibilità del mercato del lavoro non sarà negoziabile, secondo il presidente di economiesuisse.

I programmi di cooperazione in settori specifici, come la ricerca e lo sviluppo, attraverso il programma Orizzonte Europa, sono estremamente positivi agli occhi di economiesuisse. La federazione si rallegra inoltre del fatto che sia stato possibile inserire una clausola di salvaguardia nell’accordo sulla libera circolazione delle persone.

“No” a iniziativa per responsabilità imprese

Infine, economiesuisse si è espressa contro l’iniziativa per la responsabilità ambientale lanciata dai Giovani Verdi, su cui gli svizzeri saranno chiamati a votare domenica.

L’accettazione porterebbe a un aumento dei prezzi, a divieti di consumo e un quadro normativo più restrittivo, ha messo in guardia la federazione delle imprese elvetiche.

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