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Scuole private, il governo ticinese vuole un giro di vite

Obbligo per tutte le scuole private di presentare un progetto pedagogico e finanziario, cambio di denominazione e fine degli esami di maturità all'estero. Sono queste le proposte fatte dal governo ticinese in seguito allo scandalo dei "diplomi facili" emerso dopo il caso dell'istituto Fogazzaro di Lugano. 

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Se il parlamento cantonale darà il suo assenso, ufficialmente non si parlerà più di “scuole medie superiori private”, ma di “scuole preparatorie alla maturità private” e questo perché gli istituti in questione non assegnano nessun titolo in loro nome, perché non abilitati.

È una delle proposte di modifica alla Legge sulla scuola presentate mercoledì dal governo ticinese. Misure che l’esecutivo ha deciso di introdurre in seguito al caso dell’Istituto Fogazzaro di Lugano e dei presunti “esami facili” conseguiti a Napoli.

La modifica più importante, già anticipata qualche giorno fa, è il rilascio dell’autorizzazione solo alle scuole che preparano gli studenti per un esame di maturità in Svizzera, escludendo, di fatto, quelle che ne prevedono lo svolgimento all’estero. Eccezioni decise caso per caso dallo stesso governo cantonale potrebbero essere possibili.

La terza misura obbligherebbe le scuole private a presentare un progetto pedagogico e un piano finanziario per ottenere l’autorizzazione cantonale.

Se l’approvazione parlamentare arriverà entro i tempi auspicati dal governo, la modifica entrerà in vigore entro l’inizio del prossimo anno scolastico in settembre. 

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