Divieto di pubblicizzare le sigarette, “la legge prevede troppe scorciatoie”
Due anni fa, la popolazione ha approvato l'iniziativa "Giovani senza tabacco". Ma ora l'applicazione della legge delude i promotori.
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tvsvizzera.it/MaMi/Keystone-ATS
Il comitato promotore dell’iniziativa “Giovani senza tabacco”, accolta dal popolo due anni fa, è deluso: la legge d’applicazione in discussione in parlamento presenta troppe scorciatoie, consentendo ancora la pubblicità per sigari e sigarette.
In particolare, ha sostenuto davanti ai media l’ex consigliere agli Stati bernese Hans Stöckli (PS), per la promozione e la sponsorizzazione la Commissione della sanità del Consiglio nazionale vorrebbe introdurre eccezioni nelle legge sul tabacco che, secondo gli esperti di diritto consultati dal comitato, sono incostituzionali.
Volontà popolare aggirata
Dopo la soddisfazione seguita al successo di due anni fa con oltre il 56% di “sì alla nostra proposta e 15 Cantoni a favore, ha sottolineato Stöckli, è seguita la delusione per quanto sta accadendo in parlamento, una delusione tale da non “farci più dormire”. Insomma, la prima iniziativa nel campo della prevenzione rischia di venir annacquata a tal punto da non assomigliare più al testo sottoposto al giudizio del popolo.
L’ex senatore ha rammentato che la Svizzera annovera circa un milione di fumatori, molti dei quali giovani. Grazie alla nostra iniziativa, ha spiegato, potremmo proteggere circa 100’000 giovani dal fumo e, a lungo termine, ridurre il numero di tabagisti di un quarto, risparmiando miliardi di franchi in cure mediche. Purtroppo però, appellandosi alla libertà economica, il parlamento ha introdotto delle scappatoie nella revisione della legge che non rispettano la volontà popolare. L’iniziativa va applicata così com’è, tenuto conto del testo, adamantino nella sua formulazione.
Iniziativa, applicazione problematica
A tale riguardo, l’autore della proposta di modifica costituzionale, Thomas Gächter, professore di diritto all’Università di Zurigo, ha ricordato che l’iniziativa vieta ogni tipo di pubblicità che può “raggiungere” i giovani. Si tratta di una formulazione assai ampia che riguarda ogni tipo di pubblicità, ha sottolineato.
Purtroppo, consentendo la sponsorizzazione di manifestazioni come gli Open Air, o la vendita itinerante in luoghi pubblici, tale divieto viene aggirato. Insomma, il parlamento sta compiendo un passo indietro, rispetto alla volontà espressa dal popolo. Per l’accademico, edulcorando il divieto di sponsoring il parlamento non rispetta la Costituzione, come d’altronde confermato da un rapporto del gennaio scorso dell’Ufficio federale di giustizia.
Tra gli aspetti problematici, Gächter ha citato anche la pubblicità inserita nella pagine interne di riviste lette prevalentemente – 95% – da un pubblico adulto. Anche in questo caso, come per le sponsorizzazioni, è difficile impedire che i figli possano essere raggiunti dalla pubblicità, ha affermato.
Ciò vale, a suo dire, anche per la possibilità concessa al personale itinerante di vendere prodotti a base di tabacco in luoghi accessibili anche a minorenni. Anche in questi casi è spesso ben visibile la pubblicità dei marchi di sigarette.
Prevenzione più urgente che mai
Mentre il Parlamento discute la revisione della legge sui prodotti del tabacco, il consumo di nicotina tra gli adolescenti continua ad aumentare senza freni, stando a Alexander Möller, pneumologo infantile dell’Ospedale universitario di Zurigo.
Nella pratica – ha affermato – osserviamo che sempre più fanciulli e adolescenti consumano puff bar e sigarette elettroniche, ma non si registra una significativa diminuzione nel consumo di sigarette tradizionali. Vediamo anche che questi fanciulli e adolescenti manifestano più sintomi respiratori, più tosse e una peggiore forma fisica.
Quanto prima i minori iniziano a consumare prodotti del tabacco e a base di nicotina, tanto più gravi sono gli effetti sulla salute e tanto più forte diventa la dipendenza. La protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità del tabacco è quindi urgente, secondo lo specialista.
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