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Depositate a Berna oltre 200’000 firme per mettere fine alla discriminazione delle coppie sposate

pacchi contenenti firme per le due iniziative
Le due iniziative chiedono una parità di trattamento tra coppie sposate e non. KEYSTONE/© KEYSTONE / ANTHONY ANEX

Le coppie sposate pagano più imposte e ricevono meno contributi AVS rispetto a quelle non sposate: con due iniziative il Centro vuole mettere fine a questa situazione discriminatoria. 

Il Centro ha depositato mercoledì alla Cancelleria federale due iniziative popolari per “fare infine giustizia per le coppie sposate”, si legge in una nota.

Con i due testi, il partito “mostra la via verso l’equità e la giustizia per gli abitanti di questo Paese”. Il tutto ricordando che il Tribunale federale aveva constatato la discriminazione nei confronti delle coppie sposate già nel 1984. Nonostante ciò, Consiglio federale e Parlamento non hanno mai rimediato. “Chi vuole sposarsi dovrebbe poterlo fare senza svantaggi. La scelta del modello di vita dovrebbe essere lasciata alle coppie”, sottolinea il Centro. 

“Coesione sociale” 

L’iniziativa “Sì a imposte eque” vuole che le coppie sposate non siano discriminate a livello fiscale rispetto a quelle non sposate. Oggi, in effetti, le prime pagano più imposte rispetto alle seconde. “Non vogliamo un sistema fiscale che crei diseguaglianze nella nostra società. Vogliamo che tutte le coppie, sposate o meno, vengano trattate alla stessa maniera. È una questione di coesione sociale!”, spiega il consigliere nazionale ginevrino Vincent Maitre, vice-presidente del partito.  

Il testo lascia a Governo e Parlamento la facoltà di decidere come eliminare tale discriminazione. Se nessuna soluzione verrà trovata entro tre anni, sarà introdotto un calcolo fiscale alternativo: le coppie sposate effettueranno un computo congiunto della tassazione, poi uno che corrisponde alla tassazione delle coppie non sposate. Alla fine, verrà pagato l’importo fiscale più basso. 

Questa iniziativa ha raccolto 102’355 firme (ne sono necessarie 100’000 valide affinché un’iniziativa popolare sia dichiarata riuscita).

Per pensioni eque 

Le discriminazioni, però, non si fermano qui e il partito denuncia anche quanto succede in materia di pensioni: le coppie non sposate con due rendite separate ricevono fino al 200% dell’importo massimo di una rendita AVS. Le coppie sposate, invece, ricevono (nella migliore delle ipotesi) il 150%. Questo anche se entrambi i coniugi hanno sempre contribuito al finanziamento dell’AVS. 

Con l’iniziativa “Sì a rendite AVS eque anche per i coniugi”, il Centro esige la soppressione di questo limite per chi è sposato. Secondo il partito, si tratta della soluzione più equa per tutte e tutti. 

Sono 105’931 le sottoscrizioni raccolte da questo testo.  

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