Gli Stati approvano il finanziamento della 13esima AVS

Il Consiglio degli Stati ha compiuto un primo passo verso il finanziamento della 13esima mensilità AVS.
Dopo il “sì” da parte di entrambe le Camere del Parlamento elvetico per l’attuazione dell’iniziativa popolare approvata a marzo 2024, giovedì i “senatori” hanno deciso che la 13esima mensilità AVS sarà finanziata con un sistema misto che contempli l’aumento dell’IVA e l’incremento dei contributi salariali.
Il Parlamento si era già trovato d’accordo di versare la 13esima una volta all’anno a partire da dicembre 2026. Resta però ancora da chiarire la questione della modalità della sovvenzione.
Il Consiglio degli Stati si è discostato giovedì in prima lettura dalla proposta dell’Esecutivo, che puntava invece unicamente a un aumento dell’imposta sul valore aggiunto di 0,7 punti percentuali, che consentirebbe di ristabilire le casse dell’AVS entro il 2030.
“Per il Consiglio federale è urgente garantire questo finanziamento. Abbiamo quindi rinunciato a sperimentazioni”, ha spiegato al Plenum la responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Elisabeth Baume-Schneider.
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Meglio un duplice aumento
I “senatori” hanno però preferito optare per un duplice aumento. “Ciò permette di tutelare le famiglie con redditi bassi e di coinvolgere anche i pensionati. Con la soluzione unica del Consiglio federale, questi ultimi non pagherebbero infatti nulla per finanziare la 13esima rendita”, ha puntualizzato Erich Ettlin (Centro), che si è espresso a nome della maggioranza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS-S).
Questa soluzione permette anche di tenere conto di un’eventuale soppressione o incremento del tetto massimo delle rendite per i coniugi, oggi fissato al 150%, come richiesto da un’iniziativa popolare del Centro.
I contributi salariali dovrebbero essere aumentati di 0,4 punti percentuali a partire dal 1° gennaio 2028. “Un rinvio di due anni dell’attuazione è accettabile”, ha sottolineato il relatore commissionale. Parallelamente, i contributi all’assicurazione contro la disoccupazione verrebbero ridotti di 0,2 punti. In tal caso l’aumento effettivo netto sarebbe quindi di 0,2 punti: 0,1 per i datori di lavoro e 0,1 per i dipendenti.
L’aumento dell’IVA previsto, di massimo un punto percentuale, avverrebbe in due fasi. Un primo aumento immediato di 0,5 punti percentuali servirà a finanziare la 13esima mensilità AVS, mentre un secondo aumento invece è previsto per finanziare appunto un’eventuale soppressione o aumento del tetto massimo delle rendite per le coppie spostate.

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A detta di Ettlin la proposta rappresenta una soluzione equilibrata e in grado di garantire la stabilità finanziaria dell’AVS fino alla prossima grande revisione. Sottolinea inoltre che in questo modo i fondi necessari per sovvenzionare un eventuale aumento o soppressione del tetto massimo per le rendite dei coniugi sarebbero già iscritti nella legge. Una soluzione che però non è stata apprezzata dall’UDC e PLR.
Per Hannes Germann (Unione democratica di centro – UDC, destra sonservatrice), questo progetto è un “attacco diretto al nostro portafoglio”. Seguendo questa linea “gli stipendi saranno più bassi e il costo della vita aumenterà notevolmente”, gli ha fatto eco Josef Dittli (Partito liberale radicale – PLR, destra). “I lavoratori pagano 1’350 franchi e non ricevono nulla, mentre i pensionati pagano 550 franchi e ne ricevono 3’000 in cambio”, ha sostenuto Germann.
Gli esponenti dei due partiti borghesi hanno criticato il disegno di legge sostenendo che al centro del dibattito figura il finanziamento di un’iniziativa – quella del Centro – che però non è ancora passata alle urne. UDC e PLR hanno auspicato una soluzione transitoria che si limiti unicamente a un aumento dell’IVA di 0,6 punti percentuali applicato temporaneamente fino al 2030. Un’altra minoranza proponeva invece la non entrata in materia.
Dall’altra parte dello scacchiere, Pierre-Yves Maillard (Partito socialista – PS), artefice della 13esima rendita, ha ricordato che sui banchi del Parlamento si trovano cinque progetti relativi all’AVS. Le divergenze non mancano ed è necessario “trovare una via verso il più ampio consenso possibile”. Anche Pascal Broulis (PLR) ha accolto con favore la soluzione mista proposta dalla CSSS-S. “Se presentiamo all’elettorato l’iniziativa del Centro sul tetto massimo delle rendite, il popolo dirà di sì”.
Il dossier passa al Consiglio nazionale.

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