Specie invasive, una soluzione per le cozze quagga
Cozze nel Lago di Costanza.
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La cozza quagga non è solo una specie invasiva da eradicare, bensì anche una risorsa naturale da sfruttare, ad esempio come alternativa al cemento o ai comuni fertilizzanti. È l'idea della startup di Losanna Alien Limited.
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Keystone-ATS
Il mollusco in questione, originario del lago d’Aral e dei bacini del Mar Nero e del Mar Caspio, ha da tempo raggiunto anche le nostre latitudini, intaccando la biodiversità e le infrastrutture dei laghi elvetici.
La cozza quagga è infatti proliferata in Svizzera a macchia d’olio arrecando gravi danni alle specie indigene che popolano gli habitat lacustri in tutto il Paese, ma anche causando danni non indifferenti alle tubature, ai filtri negli impianti dell’acqua potabile, o nelle centrali idroelettriche.
Un problema che è ben noto anche in Ticino, dove questi molluschi sono presenti in abbondanza nel lago Ceresio. E, se fino ad ora enti e autorità hanno fatto di tutto per debellare una piaga che intacca l’ambiente e danneggia ogni superficie sulla quale si posa (scafi delle barche, tubazioni, ecc…), Alien Limited ha voluto trovare il modo per “trasformare questo flagello in un’opportunità”, come ha spiegato la fondatrice Carole Fonty, interpellata dall’agenzia Keystone-ATS.
L’idea è quella di “scomporre” questi molluschi non commestibili e sfruttare al massimo “tutte le loro proprietà”, come ad esempio la calcite presente all’interno delle conchiglie da utilizzare per produrre un tipo di cemento “ecologico”.
Per farlo, l’imprenditrice ha collaborato con il Laboratorio per i materiali da costruzione del Politecnico federale di Losanna (EPFL), dove il minerale normalmente estratto dalle rocce sedimentarie è stato sostituito con quello estratto dalle conchiglie delle cozze.
Da questo processo è stato così creato un cemento di tipo LC3, ovvero un prodotto cementizio con un impatto ambientale ridotto. Il composto del cemento LC3 è infatti ben diverso da quello tradizionale, poiché consente di ridurre fino al 40% le emissioni di CO2 nella filiera di produzione.
“I risultati dei test hanno confermato che le proprietà di questo cemento sono simili a quelle dell’LC3 prodotto con il calcare delle rocce”, ha osservato Fonty, definendo l’esito ottenuto come “una valida alternativa”. Pioniera mondiale in questo campo, Fonty ha affermato di essere già stata contattata da diversi produttori di cemento interessati alla sua attività.
Anche come fertilizzante
Dopo aver esplorato le proprietà “nascoste” delle conchiglie, la ricercatrice ginevrina ha pure escogitato un interessante impiego per quanto riguarda ciò che si trova racchiuso all’interno delle cozze quagga.
Grazie agli studi condotti in collaborazione con l’Alta scuola di ingegneria e gestione del canton Vaud (HEIG-VD), con sede a Yverdon-les-Bains, la startup sta sviluppando un tipo di “fertilizzante organico e locale” da impiegare nell’agricoltura. I risultati finali sono tuttavia attesi per questo autunno. Il prodotto, viene svelato, è composto dai minerali e dalle sostanze nutritive contenute nelle viscere del mollusco.
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