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Contro la speculazione sui beni alimentari

L'iniziativa dei giovani socialisti mira a vietare in Svizzera gli investimenti sulle derrate, per combattere la fame nel mondo e stabilizzare i prezzi

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Obiettivo numero uno: combattere la fame nel mondo. Due: stabilizzare i prezzi delle materie prime agricole -come il mais, il grano, la soia- per aiutare i contadini, le industrie del settore alimentare e non da ultimo i consumatori.

È cominciata così, lunedì, la campagna in vista della votazione del prossimo 28 febbraio sull’iniziativa denominata “Contro la speculazione sulle derrate alimentari”, lanciata dai giovani socialisti sostenuti da un comitato misto di associazioni caritatevoli, contadini, organizzazioni ecclesiastiche e partiti.

I promotori chiedono che in Svizzera siano vietati gli investimenti nelle materie prime agricole e più in generale sulle derrate alimentari.

“Questa iniziativa è necessaria per fermare il business della fame”, ha detto la direttrice di Swissaid Caroline Morel, “Oggi nel mondo ne soffrono 800 milioni di persone ed è uno scandalo. Se da una parte le speculazioni con le derrate alimentari non sono necessarie per garantire l’andamento degli affari, dall’altra aumentano i prezzi e le oscillazioni dei prezzi. E questo per le famiglie povere, nei paesi in via di sviluppo, significa fame e povertà”

Tuttavia, nel settore delle materie prime agricole, sono in molti a contestare il legame tra investimenti e aumento dei prezzi.

Sia le Camere, sia il Consiglio federale respingono l’iniziativa, ritenendo l’obiettivo lodevole, ma il metodo sbagliato. In riferimento ai forti aumenti di prezzo registrati nel 2008 e nel 2011, ad esempio, il governo ritiene che a pesare non siano state le speculazioni ma le condizioni meteo sfavorevoli e il bassissimo livello di scorte.

La decisione finale, il prossimo 28 febbraio, spetterà a Popolo e Cantoni.

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