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Banche indagate per boicottaggio di Apple e Samsung

La Commissione della concorrenza ha aperto un'inchiesta contro cinque istituti finanziari svizzeri. Avrebbero boicottato soluzioni di pagamento mobile di operatori internazionali per favorire l'elvetica Twint.


Primo piano dell avambraccio d un uomo che avvicina il suo cellulare al terminale TWINT in quella che sembra essere una farmacia
Gli istituti avrebbero protetto la soluzione elvetica dalla concorrenza internazionale © KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

È stata la stessa Comco ad annunciare giovedì l’apertura dell’indagine, dopo aver effettuato perquisizioni negli uffici degli istituti coinvolti nei due giorni precedenti.

La Commissione, indica una notaCollegamento esterno, intende chiarire se banche e società di emissione di carte si siano accordati per boicottare servizi di pagamenti offerti da operatori esteri come Apple Pay e Samsung Pay, rifiutandosi di sbloccare le proprie carte di credito per l’uso di tali soluzioni, nell’intento di favorire l’applicazione svizzera Twint.

Coinvolte le più grandi banche

Il sospetto che Twint fosse protetta dalla concorrenza internazionale non è nuovo, ma “abbiamo ottenuto nuove informazioni”, ha risposto il vicedirettore della Comco, Olivier Schaller all’agenzia AWP, che chiedeva perché si indaga ora. L’inchiesta richiederà tempo perché simili indagini sono molto esigenti, ha aggiunto.

Oggetto dell’inchiesta sono le due più grandi banche del Paese, UBS Switzerland e Credit Suisse (Schweiz), l’istituto finanziario della Posta, PostFinance, e le società Aduno Holding e Swisscard Aecs.

Gli interessati si dicono fiduciosi che gli addebiti si mostreranno privi di fondamento.

Contenuto esterno

Postfinance comunicaCollegamento esterno che sta cooperando con la Comco, nella convinzione di non aver violato la legge sui cartelli. UBS scrive che non commenta inchieste in corso, pur precisando di aver tentato di accordarsi già nel 2016 con Apple Pay, cui avrebbe “offerto svariate alternative” per una collaborazione.

Credit Suisse riferisce che, attraverso la filiale al 50% Swisscard, offre già ai consumatori l’accesso ad Apple Pay e Samsung Pay, e che da diversi mesi conduce colloqui con i due colossi per offrire le relative applicazioni di pagamento ai clienti Credit Suisse.

Swisscard -che offre i due servizi da novembre 2016 (Apple) e agosto 2017 (Samsung)- si mostra sorpresa di essere stata coinvolta nell’inchiesta.

Anche Twint si era rivolta alla Comco

Twint -una controllata delle sei principali banche elvetiche e di Six, società che gestisce la Borsa svizzera- non è indagata, ma i suoi locali di Zurigo sono stati pure perquisiti nel quadro dell’inchiesta della Comco.

La stessa Twint aveva denunciato tempo fa un comportamento discriminatorio di Apple nei suoi confronti. Sui dispositivi iOS, il servizio svizzero non può servirsi della tecnologia Near field communication e deve ripiegare su codici QR o Bluetooth.

Una decisione in materia è attesa a breve.

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