Allevare chiocciole diventa un’attività agricola
Oggi in Svizzera allevare chiocciole non è considerata un'attività agricola. Una mozione del socialista ticinese Bruno Storni, accolta dal parlamento, vuole cambiare le regole.
La Legge federale sull’agricoltura esclude l’allevamento di chiocciole dall’attività agricola. Questo impedisce oggi il rilascio di permessi di costruzione per l’allevamento di questi animali in zona agricola.
Bruno Storni vuole dunque che le chiocciole siano considerate animali da reddito e il loro allevamento un’attività agricola. La mozione, che è stata in parte “corretta” dal governo e ora accolta dai “senatori”, consente di tenere conto dell’obiettivo principale perseguito dal deputato ticinese, vale a dire permettere l’elicicoltura nelle fattorie senza però considerare le chiocciole un animale da reddito agricolo.
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Tale soluzione si ispira a quella prevista per l’acquacoltura. Stando al consigliere nazionale socialista, il potenziale di questa nuova filiera agricola definita pulita ed ecologicamente sostenibile è notevole, come si può constatare in Italia.
Nella Penisola in soli 5 anni gli allevamenti sono triplicati, offrendo lavoro ad oltre 9’000 persone e garantendo un aumento di fatturato da 350 milioni di euro. Il consumo di questo animale è inoltre tradizionale in diverse regioni svizzere, in particolare in Ticino.
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