Barry Callebaut vende meno, ma incassa di più grazie al prezzo del cacao

Vendite in calo, ma nel contempo ricavi in crescita, sulla scia dell'aumento del prezzo del cacao: può essere sintetizzato così l'inizio del nuovo esercizio per Barry Callebaut, società zurighese numero uno al mondo nella produzione di cioccolato.
Stando ai dati diffusi mercoledì, nel primo trimestre dell’esercizio 2024/2025 (periodo settembre-novembre, nella contabilità aziendale) l’impresa zurighese Barry Callebaut, numero uno al mondo nella produzione di cioccolato, ha visto la quantità smerciata scendere del 2,7% a 565’000 tonnellate, mentre il giro d’affari ha fatto un balzo del 53%, raggiungendo 3,5 miliardi di franchi. In valute locali viene registrato un +63%.

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“Il nostro anno fiscale è iniziato con i prezzi del cacao che hanno raggiunto nuovi massimi, creando ulteriore pressione sul mercato”, afferma il CEO Peter Feld, citato in un comunicato. Nel frattempo l’impresa ha avviato vari investimenti strategici. “Continuiamo a vedere un significativo potenziale di crescita nell’interessante ramo del cioccolato”, osserva il manager.
Il dato sui volumi inferiore alle attese degli analisti e il fatto che la dirigenza si aspetti ora un calo per l’insieme dell’esercizio, mentre prima era pronosticata stabilità, hanno avuto un immediato effetto sugli investitori: sul mercato di Zurigo in mattinata il titolo Barry Callebaut perdeva circa il 6%. Sull’arco di un anno la performance è del -10%.
La storia di Barry Callebaut
Barry Callebaut è nata nel 1996 dalla fusione fra la società belga Callebaut e l’impresa francese Cacao Barry, ma si ritiene figlia di una tradizione che ha più di 175 anni. Dal 1998 è quotata alla borsa svizzera. Oggi dispone di 60 stabilimenti in decine di paesi e impiega più di 13’000 persone. L’azienda rifornisce l’intero settore alimentare, dai produttori globali e locali agli artigiani e professionisti quali cioccolatieri, pasticceri, fornai, hotel, ristoranti o ditte di catering. Barry Callebaut è quindi una tipica azienda B2B (business-to-business, cioè un fornitore di altre imprese, non direttamente dei consumatori).

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