La mela – indipendentemente che si tratti di una mela morsicata o di una mela intera – sarà un marchio registrato e protetto anche in Svizzera. Apple ha vinto il ricorso contro l'Istituto federale della proprietà intellettuale che ne aveva negato in un primo tempo la registrazione.
Questo contenuto è stato pubblicato al
5 minuti
Di origini coreane cresciuto nei Grigioni, scriverei solo di cultura, ma in questi anni ho sempre parlato d’altro. Iniziali: fra
Apple vuole che in Svizzera non venga utilizzata alcuna immagine della mela. Indipendentemente che si tratti di una mela morsicata (simbolo di Apple) o di una mela intera. Già nel 2017 l’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale aveva notificato l’estensione alla Svizzera della protezione di questo “marchio figurativo”, inizialmente registrato della società di Cupertino. Un’immagine di una mela qualsiasi – da non confondere con l’iconico logo stilizzato dell’azienda che rappresenta il frutto inciso da un morso – è anch’essa destinata ad essere protetta e applicata a registrazioni sonore, video e film.
Nel 2022 l’Istituto federale della proprietà intellettuale (IPI) aveva respinto la richiesta dell’azienda di Cupertino. L’IPI aveva considerato che la mela sia un’immagine di dominio pubblico. I segni figurativi - aveva argomentato l’ente – sono distintivi solo se il motivo raffigurato (in questo caso la mela) o il modo in cui il motivo è raffigurato è sufficientemente distintivo. Secondo l’IPI, nessuna di queste condizioni era soddisfatta: l’immagine classica di una mela è patrimonio comune. Di conseguenza, il marchio non ha ottenuto la protezione in Svizzera.
Apple però non si è data per vinta e lo scorso aprile ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo federale (TAF). La Corte che siede a San Gallo ha dato ragione all’azienda di Tim Cook: il marchio è da proteggere, ma – ecco l’aspetto essenziale – è da proteggere per impieghi legati a registrazioni audio, video o cinematografiche, quindi nel campo della tecnologia, dove è attiva Apple.
Salva la mela di Tell
A pochi giorni dalla Festa nazionale dove si celebrano anche le gesta di Guglielmo Tell, eroe nazionale svizzero (reso famoso dal drammaturgo tedesco Friedrich Schiller 500 anni dopo i leggendari fatti) che con la sua balestra era riuscito a centrare una mela posta sulla testa di suo figlio, vincendo una sfida lanciata dall’allora rappresentante asburgico nella Svizzera centrale, gli svizzeri e le svizzere possono dunque dormire sonni tranquilli: sebbene il TAF abbia accolto il ricorso di “Apple”, proteggendo la mela (non solo quella morsicata simbolo grafico inconfondibile di Apple) come marchio registrato, questa protezione vale unicamente per impieghi legati alle attività principali di Apple. La mela di Guglielmo Tell che ha anticipato di oltre 650 anni quella di Steve Jobs è dunque salva.
Fuori da questo siparietto leggendario (non tiriamo in ballo la mela che Eva fece mangiare ad Adamo perché altrimenti rischiamo la blasfemia…), la sentenza era invece molto attesa dall’Associazione Svizzera Frutta, l’organizzazione che difende gli interessidel settore che ha come logo una mela rossa con una croce bianca. Il direttore Jimmy Mariethoz tira pure lui un sospiro di sollievo. D’altra parte, come può un’azienda, seppure importante e forte come Apple, rivendicare il diritto di utilizzare in esclusiva l’immagine di un frutto? O meglio ancora di un frutto storico tanto amato?
Come ricorda sempre l’Associazione, la mela è infatti il frutto preferito in Svizzera. In media, ogni persona ne consuma circa 75 kg all’anno (!). Quasi la metà della produzione è autoctona.
Il timore di Jimmy Mariethoz era che l’utilizzo della mela nel logo o nella promozione della frutta svizzera venisse vietato, ma così non sarà: la sentenza non va a toccare questo settore. Piuttosto dovrebbe vedersela con i legali di Apple chi decidesse di vendere prodotti audio o video usando il simbolo della mela. Un’ipotesi improbabile. E così rimane soprattutto la volontà di Apple di difendere in tutti i modi questo simbolo, questo riflesso naturale che lega l’immagine di una mela alla società californiana.
La vittoria colta da Apple, nel paese che lega il frutto al mito di Guglielmo Tell, fa però notizia. Ma non rappresenta un caso unico. Sono infatti decine le richieste inoltrate da Apple alle autorità nazionali che disciplinano i marchi. Talvolta vedendosi dare ragione, come in Turchia, Israele e Giappone.
In Svizzera la questione non è però ancora chiusa, la sentenzaCollegamento esterno, resa pubblica giovedì, potrebbe infatti essere impugnata davanti al Tribunale federale.
Nelle case svizzere 200 tonnellate in lingotti e monete d’oro
Questo contenuto è stato pubblicato al
I privati cittadini svizzeri possiedono lingotti e monete d'oro per un totale di circa 200 tonnellate, con un valore di quasi 15 miliardi di franchi, di cui un quinto a casa propria senza sicurezza alcuna.
Disabilità, riuscita formalmente l’iniziativa per l’inclusione
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'iniziativa "Per l'uguaglianza delle persone con disabilità" (Iniziativa per l'inclusione) è formalmente riuscita: delle 109'110 firme depositate il 5 di settembre, 107'910 sono risultate valide, precisa la Cancelleria federale in un comunicato odierno.
La frana di Brienz è stata misurata grazie alla fibra ottica
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gruppi di ricercatori hanno identificato la scossa provocata dalla frana di Brienz (GR) del 2023 attraverso la fibra ottica sotterranea utilizzata per Internet. L'onda d'urto ha portato ad allungamenti e compressioni estremamente ridotte nelle fibre.
La Svizzera è “nettamente meno sicura” di pochi anni fa
Questo contenuto è stato pubblicato al
Viviamo in un periodo pericoloso e instabile. L'ambiente polarizzato con crisi simultanee e conflitti armati in Europa rende la Svizzera nettamente meno sicura rispetto a pochi anni fa.
Interrotto il progetto sulle targhe personalizzate
Questo contenuto è stato pubblicato al
La "personalizzazione" delle targhe per veicoli, sul modello statunitense, rischia di rimanere un miraggio in Svizzera.
Dal’introduzione della libera circolazione con l’UE, in Svizzera sono arrivate 3 milioni di persone
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dall'inizio della libera circolazione con l'Ue oltre 3 milioni di stranieri sono arrivati in Svizzera: molti sono però anche partiti, rivela un'analisi demografica dettagliata pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ).
Nove centri di asilo elvetici verranno chiusi entro marzo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nove centri federali d'asilo temporanei, per un totale di 1735 posti letto, verranno chiusi entro l'inizio di marzo. È quanto annunciato oggi dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
Le donne puliscono più degli uomini e i bagni italiani sono più puliti di quelli svizzeri
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le donne puliscono in casa più spesso degli uomini e in Italia i bagni vengono lavati ben più spesso che in Svizzera: sono le due principali indicazioni che emergono da un sondaggio condotto per conto del colosso del commercio online elvetico Galaxus.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Secondo un rapporto dell'Ufficio europeo dei brevetti, la Confederazione è il secondo Paese europeo più prolifico per quantità di brevetti accademici grazie, sopratutto, al Politecnico federale di Zurigo (ETHZ).
Gli orari flessibili non causano stress, secondo uno studio
Questo contenuto è stato pubblicato al
Uno studio condotto dalla società di sondaggi Sotomo per conto dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI) ha rivelato che, a detta di lavoratrici e lavoratori, gli orari di lavoro flessibili non sono fonte di stress.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Lo studente svizzero che sfida la Apple sul monopolio dei caricatori
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ken Pillonel studia robotica a Losanna ed è riuscito ad applicare allo smartphone Apple un'entrata USB-c. Scoperta che gli sta fruttando parecchio.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sono passati 10 anni dalla morte di Steve Jobs: il cofondatore della Apple resta un simbolo di innovazione e creatività nell'immaginario collettivo.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Apple ha dovuto riparare urgentemente il difetto informatico che il controverso software Pegasus è riuscito a sfruttare per infettare gli iPhone.
Questo contenuto è stato pubblicato al
È andata a ruba l’ultima edizione a Hong Kong dell’Apple Daily, il quotidiano di Jimmy Laï che si era tanto impegnato nel movimento pro-democrazia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La multinazionale USA non dovrà versare 13 miliardi di euro in imposte arretrate nelle casse di Dublino, come aveva deciso la Commissione UE nel 2016.
Per contrastare Apple & Co, gli orologiai svizzeri devono unirsi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con le difficoltà incontrate da Baselworld, l'orologeria svizzera ha bisogno di una nuova vetrina per esporre il suo 'know-how'.
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.