Swissminiatur compie 60 anni
Swissminiatur, costruita su una superficie di 14 mila m2 dal vallesano Pierre Vuigner aprì al pubblico il 6 giugno 1959. I modellini raffiguranti monumenti o paesaggi svizzeri erano allora solo 12. Viaggio dietro le quinte del parco che ospita 120 mila persona all'anno. E le preoccupazioni per il futuro non mancano.
In questi sessant’anni il mondo è cambiato, così come i turisti e visitatori. Oggi l’India è anche nel menù del ristorante, c’è il sito internet, da qualche anno è disponibile un’app con le illustrazioni di ogni modellino. Ora il parco dispone anche di una stampante in 3D, che in questi mesi sta rifacendo le oltre 300 finestre di Palazzo federale. Finestre che poi vengono dipinte ancora a mano.
E non mancano le preoccupazioni: l’esposizione, all’aperto, dipende molto dalle condizioni meteorologiche. Negli ultimo anni i visitatori sono scesi e lo scorso anno si stono attestati a circa 120 mila. Scarseggiano pure i parcheggi. “Siamo stati fra i primi generatori di traffico del cantone, vorremmo ora essere di esempio per una mobilità diversa”, dice Dominique Vuigner, figlio del fondatore.
Swissminiatur a fine marzo ha scritto agli albergatori, invitandoli a promuovere maggiormente il Ticino Ticket, che offre agli ospiti non solo l’ingresso a prezzo scontato, ma anche i trasporti pubblici gratuiti. Difficile però lottare contro le abitudini degli utenti.
E allora ci si pongono domande per il futuro, non si esclude nemmeno di andare altrove.
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