Vent’anni fa la tragedia di Gondo
Poco dopo le 11 di sabato 14 ottobre 2000, dopo giorni di intense precipitazioni, un'imponente frana distrusse in pochi secondi un terzo del villaggio di Gondo, ai piedi del Sempione. Dieci abitazioni furono trascinate a valle e nella tragedia morirono tredici persone. Con la solidarietà di tutta la Svizzera, il paese fu messo in sicurezza e ricostruito.
Oggi, a distanza di vent’anni, vivono ancora nel villaggio vallesano situato a sud delle Alpi, un centinaio di persone. Il sindaco Roland Squaratti – che era sindaco già all’epoca dei fatti – ricorda con noi quel nefasto giorno.
“Pioveva come non ho mai visto piovere… Il giorno della tragedia, di mattina presto, abbiamo evacuato le case in basso perché temevano che il ruscello, diventato un fiume in piena, potesse travolgere le case. Ma la frana è caduta dietro di noi, a monte…”
Le immagini di quel disastro resteranno per sempre fissate negli occhi del sindaco Squaratti. Soprattutto la Torre Stockalper sventrata “che è diventata il simbolo della tragedia – ricorda Squaratti – ma anche della ricostruzione”.
Per due anni, prima di pensare alla ricostruzione del villaggio, sono stati effettuati tutti i lavori per la messa in sicurezza di Gondo. “Abbiamo fatto tutto ciò che umanamente si poteva fare – sottolinea Squaratti – certo è che vivendo in montagna nessun pericolo è mai del tutto scongiurato”.
Oggi il villaggio conta un centinaio di abitanti, soprattutto composto dalle guardie di confine e le loro famiglie. Dopo frana c’è chi se ne è andato e non è più tornato. La Torre Stockalper è stata trasformata in un ristorante e in un hotel. L’albergo è stato inaugurato nel 2007. La ristrutturazione – promossa da privati – è costata 7,5 milioni di franchi ed è il simbolo della volontà di lottare e di far rivivere il paese.
Ecco nel servizio la testimonianza del sindaco Roland Squaratti con le immagini di allora, colte dalle telecamere all’indomani della tragedia.
Commemorazione
Per ricordare quanto è accaduto venti’anni fa, a Gondo si terrà una piccola cerimonia. Inizialmente si era pensato qualcosa di più importante ma le esigenze dettate dall’emergenza sanitaria hanno fatto sì che le autorità politiche scegliessero di celebrare in tono minore questo anniversario.
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