Pugno alzato, sangue sul volto: la foto di Donald Trump diventa iconica
L'immagine di Donald Trump in seguito alla sparatoria è già diventata un simbolo della sua campagna elettorale.
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Keystone-ATS
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Pugno alzato, rivolo di sangue sul volto, la bandiera degli Stati Uniti dietro di lui e il cielo azzurro della Pennsylvania sullo sfondo. È già diventata iconica la fotografia condivisa su ‘X’ dal figlio dell’ex presidente americano, Donald Trump Jr. in seguito all’attentato contro il padre avvenuto durante un comizio e nel quale l’ex presidente è rimasto leggermente ferito a un orecchio. “Non smetterà mai di lottare per salvare l’America”, ha scritto il figlio del candidato repubblicano. Suo fratello, Eric Trump, ha poi pubblicato la stessa immagine con la didascalia: “Questo è il combattente di cui l’America ha bisogno!”.
Questo finesettimana durante un comizio elettorale, doversi colpi sono stati esplosi in direzione del tycoon. Lo sparatore, poi ucciso e identificato dai servizi segreti, ha però mancato il suo obiettivo. Trump è stato solo ferito leggermente a un orecchio, mentre una persona, del pubblico è rimasta uccisa e altre due sono state gravemente ferite.
In seguito all’accaduto sono emerse due principali polemiche: una sull’operato dei Servizi segreti, che non sono riusciti a fermare lo sparatore (poi rivelatosi essere il 20enne Thomas Matthew Crooks, elettore repubblicano), che era stato notato mentre si aggirava con un fucile semiautomatico. L’altra riguarda il clima di violenza che sta caratterizzando la campagna elettorale statunitense.
Intanto il presidente in carica ha condannato quanto accaduto e ha invitato la popolazione alla calma. La politica, ha detto, “non è un campo di battaglia assassino”.
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