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Il troppo inquinamento costa 50'000 vite l'anno in Europa

Cracovia, 11 gennaio 2021. La Polonia è una delle aree più colpite insieme alla Pianura Padana e alla Repubblica Ceca. Keystone / Lukasz Gagulski

Ridurre l'inquinamento atmosferico ai livelli raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) potrebbe prevenire oltre 50'000 decessi l'anno in Europa. È quanto stabilisce uno studio pubblicato dalla rivista Lancet Planetary Health, che indica la necessità di azioni urgenti per contenere le emissioni di polveri fini.

Questo contenuto è stato pubblicato il 21 gennaio 2021

L'OMS stima che l'inquinamento atmosferico uccida più di sette milioni di persone l'anno nel mondo, provocando inoltre malattie e assenteismo sul lavoro. La nocività delle polveri sottili è dimostrata in particolare nelle aree urbane, dove è alta la mortalità per malattie cardiovascolari e respiratorie così come l'incidenza di disturbi della gravidanza e della crescita fetale.

Lo studio, realizzato dal Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), ha stabilito che in media l'84% della popolazione urbana europea è esposta a livelli di PM2,5 superiori a quelli indicati come limite dall'OMS e il 9% a livelli superiori di NO2. Ha inoltre calcolato il numero di morti premature legate a questi inquinanti in 1'000 città del Vecchio continente: seguire le raccomandazioni dell'OMS eviterebbe 51'213 decessi l'anno.

La Svizzera non fa eccezione: la soglia fissata dall'OMS è di 10 microgrammi. RSI-SWI

"Molte città non stanno ancora facendo abbastanza per affrontare l'inquinamento atmosferico", ha detto Mark Nieuwenhuijsen dell'ISGlobal. Particolarmente colpite dai decessi quelle situate nella Pianura Padana, in Polonia e nella Repubblica Ceca.

Al contrario, la capitale islandese Reykjavik, Tromso in Norvegia, Umea in Svezia e Oulu in Finlandia sono tra le città meno inquinate.

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Per il co-autore dello studio Sasha Khomenko è importante mettere in atto misure commisurate alle condizioni locali, date le variazioni dei livelli di inquinamento. Le modifiche da apportare riguardano la circolazione stradale, l'industria, gli aeroporti e i porti, ma anche il riscaldamento a legna e carbone.

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tvsvizzera.it/ATS/ri con RSI (TG del 21.01.2021)


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