Entro il 15 luglio, dovrà attuare una serie di riforme; esclusa per ora una Grexit; al tavolo delle discussioni rimane una spaccatura tra mediatori e intransigenti
Si delinea un nuovo ultimatum per la Grecia: 15 luglio. Entro tre giorni, dunque, il parlamento di Atene dovrà attuare una serie di riforme nel campo delle pensioni, dell’Iva e delle privatizzazioni, discusse nel pomeriggio di domenica dai capi di Stato e di governo della zona euro, sulla base di un documento trasmesso loro dall’Eurogruppo.
Sarebbe esclusa, per ora, l’uscita della Grecia dall’euro, ma è stata un’altra giornata di trattative e tensioni tra chi vuole un accordo a ogni costo, e chi invece è contrario a un nuovo piano di salvataggio della Grecia.
E in questi giorni difficili per la Grecia, i giovani sono molto preoccupati. C’è chi mantiene un certo ottimismo e spera di poter ricostruire il Paese, chi pensa già a lasciarlo.
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