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Nuovo episodio della ‘telenovela Djokovic’

La vicenda australiana del tennista serbo Novak Djokovic non conosce fine. Il numero uno al mondo ha ammesso - in un post su Instagram - che la dichiarazione di viaggio rilasciata alle autorità di frontiera al suo arrivo in Australia conteneva informazioni non corrette. Ora rischia fino a 5 anni di carcere.

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Nel questionario sul Covid-19 è stato indicato che non aveva viaggiato nei quattordici giorni precedenti, mentre in realtà si era recato in Spagna dalla Serbia. Il serbo, che dopo una prima vittoria in tribunale attende ancora la decisione definitiva del governo di Canberra sul visto per restare nel paese e partecipare agli Australian Open, ha parlato di un “errore umano e certamente non volontario” di un membro del suo staff, precisando che “nuove informazioni” sono state fornite alle autorità australiane per “chiarire questa questione”.

Secondo quanto scrivono i giornali locali The Sunday Morning Herald e The Age, le autorità del paese stanno analizzando le discrepanze nelle informazioni fornite dal tennista serbo, che ha ammesso tra l’altro di aver effettuato attraverso un membro del suo staff un’errata dichiarazione di viaggio per l’ingresso in Australia e di aver violato l’isolamento Covid in Serbia.

La pena massima per chi fornisce prove false, sottolineano i media australiani, è una condanna a cinque anni.

“Possiamo rivelare che l’indagine del Dipartimento degli affari interni sulla star del tennis è stata ampliata includendo la sua violazione delle regole sull’isolamento in Serbia, le errate dichiarazioni sul formulario di ingresso in Australia relativo ai viaggi e le incongruenze sulla data del suo test per il Covid-19”, scrivono sempre i giornali australiani.
 

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