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Scambi commerciali, grande passo avanti tra Cina e UE

Jean-claude Juncker, Li Keqiang e Donald Tusk
Un accordo salutato come una "svolta" dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, nella foto assieme al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker e al premier cinese Li Keqiang. Keystone / Olivier Hoslet

La Cina ha promesso martedì di aprire maggiormente la sua economia. Un passo avanti salutato come una "svolta" dall'Unione Europea, che rimane però prudente.

In un documento di sette pagine firmato martedì a Bruxelles dal primo ministro cinese Li Keqiang, dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, Bruxelles e Pechino si impegnano a promuovere il commercio “basato su delle regole” e a combattere “l’unilateralismo e il protezionismo”.

Promettono inoltre di “rafforzare le norme internazionali sulle sovvenzioni industriali” nel quadro di una riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), un punto considerato cruciale dagli europei, i quali ritengono che le imprese cinesi sovvenzionate dallo Stato costituiscano una concorrenza sleale. “È una svolta”, ha sottolineato Donald Tusk. “Per la prima volta, la Cina accetta di impegnarsi con l’UE su questa priorità fondamentale per la riforma dell’OMC”, ha aggiunto.

Questa dichiarazione consente a Pechino e Bruxelles di formare un fronte commerciale comune contro gli Stati Uniti di Donald Trump, che negli ultimi mesi ha aumentato le minacce nei loro confronti. Tuttavia, i negoziati hanno rischiato di fallire a causa dell’impegno da parte della Cina ritenuto insufficiente.

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Accesso più facile al mercato

Pechino firma così un testo in cui si impegna con l’UE “concedersi reciprocamente un accesso al mercato più facile e non discriminatorio”. “Trasformeremo la nostra parola in azione”, ha promesso il primo Ministro Li, sottolineando anche l’importanza dell’accordo di investimento che Bruxelles e Pechino stanno negoziando da 6 anni nella speranza di concluderlo nel 2020.

Questo accordo “darà parità di trattamento alle aziende”, ha detto. “L’apertura sarà in entrambe le direzioni.”

Secondo l’accordo, i “trasferimenti forzati di tecnologia”, di cui sono spesso accusate le società cinesi, dovrebbero essere evitati.

La prudenza di Juncker

“Il vertice di oggi è un passo importante nella giusta direzione”, ha sottolineato Jean-Claude Juncker. Ma “dobbiamo trovare un migliore equilibrio e un migliore livello di reciprocità”. “In quest’ottica, abbiamo deciso di avviare un processo per individuare ed eliminare gli ostacoli all’accesso al mercato”.

Tra l’unilateralismo statunitense e l’espansionismo cinese – che si concretizza nel progetto di “nuove vie della seta” e in massicci investimenti, in particolare nel suo mercato – l’UE cerca da diversi mesi di riequilibrare le sue relazioni diplomatiche e commerciali con il gigante asiatico. Il 12 marzo la Commissione ha pubblicato un piano in dieci punti per rafforzare le relazioni con la Cina, definito “rivale sistemico”.

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