Nepal, la Svizzera smette di costruire ponti sospesi
La cooperazione elvetica ha contribuito al progetto a partire dagli anni Sessanta.
Il Nepal ha inaugurato oggi, giovedì, il suo 10’000esimo ponte sospeso. L’evento è stato l’occasione per la Confederazione per annunciare che interrompe i suoi programmi di aiuto finanziario per costruirne, lasciando al Governo del Paese il compito di continuare il programma di opere pubbliche. La cooperazione elvetica ha sostenuto finanziariamente la costruzione di ponti sospesiCollegamento esterno, in particolare di passerelle pedonali in Nepal a partire dagli anni Sessanta, ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in una notaCollegamento esterno.
Terreno accidentato
Il Paese conta oltre 6’000 fra ruscelli e fiumi e l’obiettivo dell’aiuto svizzero è sempre stato di migliorare l’accesso alle cure sanitarie e all’educazione, e di promuovere lo sviluppo di attività economiche nelle regioni più isolate.
Oggi, stima il DFAE, la situazione è molto cambiata. Se all’inizio la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) si occupava di introdurre progetti di costruzione, nel tempo è divenuto prioritario che siano le comunità locali a farlo.
Miglioramento delle condizioni di vita
Scrive il DFAE, che le autorità nepalesi oggi dispongono di risorse e conoscenze tecniche sufficienti a portare avanti autonomamente il progetto. Il sostegno della Svizzera sarà dunque sospeso alla fine di quest’anno. I 10’000 ponti sospesi costruiti finora hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di vita di 19 milioni di persone, perché si stima che riducano in media di due ore e mezza il tragitto che la cittadinanza deve compiere. Si stima che l’inaugurazione di una passerella pedonale produca un aumento del 16% nel numero di bambini e bambine scolarizzate, e del 26% nei consulti presso centri di salute pubblica. Inoltre, un ponte su cinque attira anche commercianti, che aprono piccoli ristoranti e botteghe artigianali.
Passaggio di sapere
Nel 2023, la cifra record di 750 ponti è stata finanziata dal Governo nepalese, e nel corso di questo ultimo anno l’aiuto svizzero si è limitato all’assistenza tecnica e nella formazione delle agenzie locali competenti, per assicurare la prosecuzione di queste attività anche dopo l’interruzione del programma di aiuti elvetico.
Il progetto è stato realizzato con il sostegno tecnico dell’organizzazione Helvetas. In collaborazione con ingegneri nepalesi, l’ONG svizzera è arrivata a esportare il sapere accumulato in Nepal in altri Paesi, come l’Etiopia, il Bhutan e il Guatemala.
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