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Mercati finanziari sotto pressione

I mercati sono spaventati dal fallimento della statunitense Silicon Valley Bank (SVB), una banca californiana vicina al settore tecnologico. I timori sono rafforzati dalla messa in liquidazione di un altro istituto statunitense, Silvergate Bank, società legata alle criptovalute.

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Il fallimento della Silicon Valley Bank travolge i mercati europei, dove le Borse bruciano 291 miliardi di euro, e manda a picco le banche. Con Piazza Affari maglia nera che perde il 4% e manda in fumo 24 miliardi di euro.

L’intervento delle autorità americane nel fine settimana, che permette di pagare anche i depositi non garantiti ai clienti dell’istituto californiano finito in default venerdì scorso a seguito della corsa agli sportelli, non è servito a evitare una caduta della fiducia degli investitori. 

Non solo verso il settore finanziario statunitense dopo che domenica, per l’effetto domino legato a Svb e per le criptovalute, è fallita un’altra banca, Signature Bank. E dove si teme il contagio su una lunga lista di banche regionali fra le quali First Republic e Western Alliance che a Wall Street sono tracollate segnando perdite superiori 67% malgrado il presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia assicurato ai suoi concittadini che i loro depositi sono al sicuro.

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La fiducia è venuta meno anche verso le banche europee e non solo nel Regno Unito dove Svb Uk, la filiale locale del gruppo di Santa Clara, di cui la Bank of England aveva dichiarato l’insolvenza, è stata venduta per 1 euro al colosso Hsbc. Sotto l’ondata di vendite sono stati travolti un po’ tutti gli istituti bancari a partire da quelli che hanno avuto problemi di liquidità come Credit Suisse (-9,5%) e Commerzbank (-9,7%), sebbene le regole in Europa siano ben più stringenti di quelle americane.

Nel generale tracollo dei listini europei, che hanno bruciato 291 miliardi, per Piazza Affari è stato un lunedì nero più degli altri: col un tonfo del 4% ha fatto peggio di Francoforte (-3%), Parigi (-2,9%) e Londra (-2,5%) e ha mandato da sola in fumo 24 miliardi, complice il fatto che listino milanese è pieno di titoli finanziari tra i quali Bper e Unicredit che hanno lasciato sul terreno oltre il 9%. Zurigo ha chiuso con un -1,24%.

“Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa al momento”, ha commentato il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, alla riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles dove ha assicurato che la Commissione sta monitorando la situazione in contatto con la Bce.

Proprio alle banche centrali, in prima battuta alla Fed, guardano ora gli investitori. Quel che si è visto sui mercati nel corso della seduta è uno spostamento dall’azionario al reddito fisso sulle scommesse che la Federal Reserve debba abbandonare la politica restrittiva sui tassi in modo da disinnescare i rischi di contagio legati al crac di Svb. 

Si rafforza il franco svizzero

Il franco svizzero è tornato in queste ore a rafforzarsi, sulla scia della ricerca, da parte degli investitori, di un porto sicuro di fronte alle turbolenze innescate dal fallimento della banca americana Silicon Valley Bank (SVB).

A partire dall’avvio, lunedi mattina, delle contrattazioni borsistiche il corso euro/franco ha decisamente puntato verso il basso: la moneta europea ha così toccato un minimo a 0,9714 franchi, un livello che non si vedeva più dal novembre scorso. La valuta stampata dalla Banca nazionale svizzera si è apprezzata anche nei confronti del dollaro, con un corso minimo di 0,9093.
 

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