Navigation

Francia, condannati i complici dell'attentato a Charlie Hebdo

I ritratti dei vignettisti uccisi vicino all'ex sede della rivista satirica. Keystone / Ian Langsdon

L'entità delle pene emesse nei confronti di quattordici complici dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly, autori dell'attentato del 2015 alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato Hypercacher, vanno da quattro anni di prigione fino all'ergastolo.

Questo contenuto è stato pubblicato il 16 dicembre 2020 - 21:07

La sentenza è stata emessa presso il Palais de la Justice a Parigi dopo tre mesi di udienze, considerate un processo storico. Tutti gli imputati sono stati condannati, ma per sei di loro è stata scartata l'aggravante di terrorismo.

La pena più pesante è stata inflitta a Mohamed Belhoucine, mentore religioso di Coulibaly al quale aveva redatto la dichiarazione di alleanza allo Stato Islamico. Si suppone che Belhoucine, condannato in contumacia all'ergastolo, sia morto in Siria, dove era partito qualche giorno prima degli attentati.

La moglie di Coulibaly è stata invece condannata a 30 anni di reclusione dopo essere stata riconosciuta colpevole di associazione a delinquere finalizzata al terrorismo e di finanziamento del terrorismo.

La donna è partita a inizio gennaio 2015 in Siria dove sarebbe, secondo il ministero pubblico, "diventata una sorta di principessa dello Stato Islamico". Sarebbe tuttora in vita e in fuga.

Trent'anni di carcere sono anche la pena di colui che è stato presentato dalla procura come il braccio destro di Coulibaly, il 35enne Ali Rizat Polat.

Amar Ramdani, che avrebbe aiutato Coulibaly a procurarsi delle armi, è stato condannato a 20 anni mentre Nezar Mickaël Pastor Alwatik è stato condannato per associazione a delinquere a fini terroristici a 18 anni di prigione.

Le Corte si è mostrata più clemente con gli altri imputati e sembra aver ascoltato gli avvocati della difesa che avevano esortato la corte a non cercare "costi quel che costi" dei colpevoli, essendo gli autori materiali dell'attentato deceduti.

Le pene pronunciate nei loro confronti  sono state in gran parte già state espiate con la detenzione preventiva.

Il servizio del TG e il commento del corrispondente da Parigi:

Contenuto esterno
Contenuto esterno


tvsvizzera.it/Zz/reuters con RSI (TG del 16.12.2020)

Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

Cambia la tua password

Desideri veramente cancellare il tuo profilo?

Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.

Scoprite ogni settimana i nostri servizi più interessanti.

Iscrivitevi ora per ricevere gratuitamente i nostri migliori articoli nella vostra casella di posta elettronica.

La dichiarazione della SRG sulla protezione dei dati fornisce ulteriori informazioni sul trattamento dei dati.