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Kavanaugh professa la sua innocenza

In audizione davanti alla commissione giustizia del Senato, Christine Blasey Ford, 51 anni, docente universitaria di psicologia, ha rievocato l'aggressione sessuale che sostiene di aver subito ai tempi del liceo da parte di Brett Kavanaugh, il giudice nominato da Donald Trump alla Corte suprema, che nega tutto: "non ho mai aggredito sessualmente né questa né altre donne".

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“È stato lui, ne sono sicura al 100%. Credevo che mi violentasse, mi tappò la bocca per impedirmi di gridare, per me era difficile respirare e pensai che Brett mi potesse uccidere per sbaglio. Lui e Mark erano ubriachi e ridevano, sembravano divertirsi”, ha detto quasi in lacrime, con la voce rotta dal dolore del ricordo, mentre in aula e fuori la sostenevano le attiviste del movimento #Metoo, in marcia anche su Capitol Hill.

La difesa di Kavanaugh

“Bevevo birra, a volte troppo, ma non ho mai aggredito sessualmente né questa né altre donne. Sono innocente”, ha assicurato. “Non mi faro’ intimidire, potete sconfiggermi nel voto finale ma non lascero’ mai”, ha proseguito, denunciando che l’iter per la sua conferma “e’ diventato una vergogna nazionale”, “un attacco politico calcolato e coordinato”, “un circo” le cui conseguenze “persisteranno fino a dopo la mia conferma”. Ma è apparso in evidente imbarazzo quando ha preferito dribblare la domanda a sorpresa del senatore democratico Dick Durbin, che gli aveva chiesto se era favorevole ad interrompere l’audizione e chiedere una indagine dell’Fbi.

Deposizione coerente

La Ford nella sua deposizione è rimasta coerente, sia nelle motivazioni che nella sincerità con cui ha ammesso i blackout di memoria. “Sono stata accusata di agire per motivi politici di parte, ma sono una persona fortemente indipendente e non sono una pedina di nessuno”, assicura, respingendo così indirettamente i sospetti di far parte di una campagna dei democratici, come denunciano Trump e molti repubblicani. “Non ho tutte le risposte. Non ricordo come vorrei. Ma i dettagli di quella notte che mi hanno portato qui oggi non li dimenticherò mai. “Quell’aggressione ha alterato drasticamente la mia vita”.

La reazione di Trump

“Il giudice Kavanaugh ha dimostrato all’America esattamente il perché io l’ho nominato”: è stato il tweet a caldo del presidente americano Donald Trump appena terminata la testimonianza di Kavanaugh in Congresso. “La sua testimonianza è stata potente, onesta e affascinante. La strategia dei democratici tesa a distruggere – scrive il tycoon – è vergognosa e questo processo è stato una totale vergogna e uno sforzo per rinviare, ostacolare e resistere. Il Senato deve votare!”.



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