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Il calcio italiano alla scoperta del modello elvetico

Troppi stranieri nella Serie A e scarsi risultati a livello internazionale sono i sintomi della crisi. E intanto i club tricolori guardano oltre la frontiera

Questo contenuto è stato pubblicato il 18 settembre 2014 - 10:25

Italia e Svizzera non si stanno avvicinando sempre più solo in ambito fiscale, lavorativo e commerciale. Anche nel mondo del calcio negli ultimi anni si sono intensificati i rapporti. Lo testimonia la crescente colonia elvetica nella Serie A. Ma anche l'aumentata attenzione rivolta al movimento elvetico che negli ultimi anni si è distinto su piano internazionale soprattutto a livello giovanile.

In quest'ottica si inseriscono le collaborazioni come quella recentemente instaurata tra Ascona e Fiorentina, con la prima squadra viola approdata per alcuni giorni, dal 4 settembre, in riva al Verbano per suggellare l'intesa. Un'occasione per raccogliere le opinioni dei protagonisti sull'"esportabilità" del modello elvetico. Del resto il celebre "catenaccio" degli anni '60 di Nereo Rocco e Helenio Herrera non ha un illustre precedente nel Verrou svizzero, ideato negli anni '30 dal tecnico del Servette e della nazionale Karl Rappan?

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