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Una donna su tre vittima di violenze

Manifestante a Madrid
Manifestazione a Madrid per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Keystone

Una donna su tre ha subito nel corso della sua vita violenza fisica o sessuale e nella maggior parte dei casi l'autore è il partner della vittima.


Lo rivela l’Onu in occasione della giornata mondiale sul tema di cui riferiscono spesso le cronache quotidiane e che può essere sintetizzato in alcuni numeri: una donna uccisa su due nel mondo è vittima del partner o della sua famiglia, il 71% delle persone oggetto di tratta di esseri umani è di sesso femminile e più di 200 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali.

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Ma la condizione in cui sono costrette molte donne si traduce anche con il fatto che solo il 52% di loro è libero nella coppia di decidere in materia di sesso, contraccezione e assistenza sanitaria e sono quasi 750 milioni le donne che si sono sposate prima del raggiungimento del 18esimo anno.

“La violenza sessuale contro le donne e le ragazze affonda le sue radici in secoli di dominazione maschile”, ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, secondo il quale “le disuguaglianze di genere, che sono alla base della cultura dello stupro, sono uno squilibrio di potere”.

Questo tipo di violenza, sottolinea l’Onu, costituisce una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti al mondo, ma l’aspetto più grave è che si tratta di una delle violazioni meno segnalate a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e del senso di vergogna che lo circondano.

Le conseguenze psicologiche e sessuali colpiscono le donne in tutte le fasi della loro vita ma non si esauriscono nella sfera intima: l’abbandono scolastico precoce nega loro il diritto all’istruzione impedisce loro di accedere a formazioni superiori, ghettizzandole nel mercato del lavoro.

In occasione della giornata mondiale in Svizzera è stato dato avvio alla campagna contro la violenza di genere che si espliciterà in numerose iniziative fino al 10 dicembre, concentrandosi sulla condizione delle donne anziane, spesso esposte a maltrattamenti fisici e psicologici da parte di familiari e del personale curante che le assiste. Si stima infatti che nel paese 300’000 anziane abbiano subito violenze di vario tipo, secondo Ruth Mettler Ernst, responsabile dell’Ufficio per la gestione dei reclami legati alla vecchiaia.

Sulle lacune legali del fenomeno la riflessione di sara Rusconi (Amnesty International):

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