Ora estiva tutto l’anno in Europa

Una larga maggioranza dei cittadini dell'Unione Europea pare a favore dell'abolizione del cambiamento di ora. La consultazione pubblica ha ricevuto 4,6 milioni di risposte, il numero più alto mai totalizzato da questo tipo di sondaggio.
Il dibattito è stato portato a Bruxelles dai Paesi del Nord e Baltici, e sostenuto anche da alcuni eurodeputati liberali tedeschi.
Chiedono di abolire il passaggio dall’ora “solare” all’ora legale estiva poiché ne ritengono superate le ragioni (quali il risparmio energetico) e denunciano un problema di sanità pubblica: i disturbi del sonno provocati dal cambiamento d’orario hanno un costo.
Juncker: faremo come chiede la gente
Come anticipato dalla stampa tedesca, i favorevoli all’abolizione sono una schiacciante maggioranza: l’80% dei voti espressi. Secondo altre fonti, tuttavia, i rispondenti tedeschi costituirebbero quasi i due terzi dei partecipanti alla consultazioneCollegamento esterno, ovvero 3 milioni.
La questione è ora nelle mani della Commissione UE, il cui presidente Jean-Claude Juncker –in un’intervista- anticipa che raccomanderà il mantenimento tutto l’anno della cosiddetta ora estiva, preferenza indicata nel questionarioCollegamento esterno dalla maggioranza.
Ma non basta un sondaggio
“Non è un referendum, è una consultazione”, precisa il portavoce della Commissione Margaritis Schinas, assicurando che nell’analisi di terrà conto anche di studi e rapporti ricevuti.
Schinas ha inoltre ricordato che anche il Parlamento europeo, su richiesta del quale l’esecutivo ha condotto la consultazione, dovrà esprimersi.
La direttiva UECollegamento esterno che armonizza il passaggio ora legale estiva-ora legale invernale è del 2000, ma nella maggior parte dei Paesi era applicato già prima (per la prima volta, durante la Prima guerra mondiale).
In Svizzera, l’ora estiva fu oggetto di votazione, e respinta, nel 1978. Nell’estate del 1980, la Confederazione si trovò un’ora indietro rispetto ai propri vicini. Fu infine il Consiglio federale a introdurla nel 1981 per evitare gli inconvenienti, soprattutto commerciali, col resto d’Europa.

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