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Il confine irlandese divide ancora Londra e Bruxelles

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Questo contenuto è stato pubblicato il 15 ottobre 2018 minuti
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 15.10.2018)

L'ipotesi di accordo sul divorzio fra Regno Unito e Ue è sul tavolo ma la firma resta in bilico.

In vista del vertice di mercoledì sono continuati gli incontri e i negoziati, l’intesa di massima c’è, come hanno svelato diverse fonti, ma su diversi “dettagli” non del tutto secondari le posizioni ai due lati della Manica restano distanti.

In particolare c’è un profondo dissenso sul cosiddetto “backstop”, il meccanismo di salvaguardia che dovrebbe assicurare lo status quo in Irlanda – vale a dire il confine aperto sull’isola al largo delle coste del Galles, con la conseguente permanenza di Belfast nel mercato unico - almeno fino a una successiva intesa definitiva sulle relazioni future. Ma su questo punto la premier britannica Theresa May sembra disposta ad accettare solo a termine, con una scadenza prefissata.

Per dipanare la matassa domenica pomeriggio, a sorpresa, il ministro per la Brexit Dominic Raab è volato a Bruxelles per incontrare il capo negoziatore europeo Michel Barnier. Successivamente si è tenuta una riunione straordinaria degli ambasciatori del Ventisette ma la fumata bianca non c’è stata.

Possibili sviluppi potranno esserci all’incontro decisivo tra i capi di Stato e di governo di mercoledì a Bruxelles: sarà l’ultima possibilità per evitare l’Hard Brexit, tanto agognata dagli avversari di Theresa May all’interno del partito conservatore, che in questi mesi si sono opposti a ogni ipotesi di accordo, gridando al tradimento del referendum del giugno 2016.

Ma in generale le fughe in avanti e le successive frenate di queste ore potrebbero essere schermaglie diplomatiche per guadagnare posizioni all’ultimo tavolo negoziale di mercoledì.

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