Italia, il sindacato delle discoteche ricorre al TAR

In Italia, il Silb (l'associazione delle imprese dell'intrattenimento da ballo e spettacolo) ha inoltrato ricorso martedì al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro l'ordinanza ministeriale che limita le attività nelle discoteche. In vigore da lunedì, l'ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza istituisce anche l'obbligo di indossare mascherine protettive dalle 18 alle 5 in tutti i luoghi e locali aperti al pubblico e nei luoghi in cui è più facile che si creino assembramenti.
“Non possiamo vanificare i sacrifici fatti nei mesi passati. La nostra priorità dev’essere riaprire le scuole a settembre in piena sicurezza”, aveva affermato Speranza al termine di una videoconferenza di oltre due ore con i collegi di governo Francesco Boccia e Stefano Patuanelli (ministri per gli affari regionali e per lo sviluppo economico) ed i governatori delle Regioni.
Dopo la riunione con i presidenti erano stati apportati dei correttivi: lo stop decretato dall’ordinanza riguarda “l’attività del ballo” -discoteche e locali simili possono ad esempio tenere aperto limitandosi alla ristorazione- e tra le attività interessate dal divieto di ballo vengono anche citate quelle che si svolgono “in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”.
“Non vogliamo diventare i capri espiatori per questo ritorno dei contagi”, dice alla Radiotelevisione svizzera il figlio del fondatore di un locale storico, il Piper di Roma, che parla di danni per miliardi di euro.
Le Regioni possono introdurre misure aggiuntive all’ordinanza ma soltanto in senso restrittivo. Sarà riconosciuto un sostegno economico alle attività costrette allo stop. Nei luoghi a rischio assembramenti nei quali vige l’obbligo di mascherina dalle 18 alle 6 sono inclusi i lungomari.

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