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Quali strategie per lottare contro la criminalità organizzata?

Le infiltrazioni mafiose sono una realtà in Svizzera. Tuttavia le autorità federali sembrano un po' troppo passive. È l'opinione del deputato ticinese Marco Chiesa, che intende intervenire in parlamento.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 febbraio 2018 minuti
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 12.2.2018)
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Cosa fanno il Ministero pubblico e la Polizia federale per affrontare il problema della criminalità organizzata? È in sostanza il contenuto dell'interrogazione che il parlamentare federale Marco Chiesa (Unione democratica di centro, destra conservatrice) presenterà al governo durante la prossima sessione delle Camere.

Recentemente, la maxi operazione anti-'ndrangheta partita dall'inchiesta Stige, che ha portato all'arresto di 169 persone in Italia e in Germania, ha fatto emergere che i clan calabresi intendevano espandersi anche in Svizzera, in particolare attraverso operazione nel settore della ristorazione.

Inoltre due anni fa, 15 presunti esponenti della 'ndrangheta erano stati arrestati in Svizzera, dopo una richiesta di estradizione dall'Italia. L'esistenza di cellule 'ndranghetiste nella Svizzera tedesca, in particolare a Frauenfeld, è stata confermata da diverse inchieste italiane.

L'impressione del deputato ticinese è che gli inquirenti federali siano troppo focalizzati sul terrorismo islamico e troppo poco sulla criminalità organizzata. Un'impressione che lascia anche l'ultimo rapportoLink esterno della Polizia federale, centrato appunto soprattutto sul terrorismo.

Eppure i motivi di inquietudine per le infiltrazioni mafiose non mancano, come mostrano questi reportage della Televisione svizzera:

Il settore della ristorazione

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Il mondo della finanza

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L'entità del fenomeno in Svizzera

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