Siria, "Il silenzio internazionale è pesante e immorale"
Incontro della Radiotelevisione svizzera con Padre Jihad Youssef, monaco della comunità cattolica di Mar Musa fondata in Siria dal gesuita italiano Paolo dall'Oglio, rapito nel 2013 dallo Stato Islamico.
"La cosa più difficile in queste situazioni è conservare la fede". Padre Jihad Youssef, che la Radiotelevisione svizzera ha incontrato a Milano. Descrive in questo modo gli otto anni la guerra che ha devastato per otto anni la Siria Padre Jihad Youssef.
È un monaco della comunità cattolica di Mar Musa, fondata a nord di Damasco dal gesuita italiano Paolo dall'Oglio, rapito dall'Isis sei anni fa e di cui da allora non si ha più notizia.
"Padre Paolo è ancora vivo, per lo meno in noi", dice Youssef, augurandosi che un giorno, nonostante l'assenza di notizie, dall'Oglio venga ritrovato ancora in vita. "In ogni caso, quando un monaco esce di caso offre la vita al Signore, non importa quando la prende fisicamente."
L'intervista completa è disponibile qui sotto:
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