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Maxioperazione in tutta Italia contro clan mafioso

Guardia di finanza e polizia hanno arrestato una settantina di persone tra la Sicilia e la Lombardia e confiscato 35 milioni di euro.

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L’operazione è scattata giovedì all’alba. Tra Brescia e Gela gli agenti delle forze dell’ordine italiane hanno fatto scattare le manette per una settantina di persone.

“Sono complessivamente duecento le persone indagate nell’ambito di questa delicata inchiesta della distrettuale antimafia di Brescia durata due anni e nata nell’ottobre 2017”, ha detto il procuratore capo di Brescia Carlo Nocerino in una conferenza stampa nella città lombarda sull’operazione “Stella Cadente”.

A Gela, in Sicilia, un blitz della polizia contro la “Stidda” – un’organizzazione mafiosa distinta da Cosa Nostra – ha portato all’arresto di capi, gregari e affiliati della cosca dei Di Giacomo. Il clan disponeva di un “esercito” di circa 500 uomini armati, pronto a scatenare una nuova guerra di mafia.

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Secondo gli investigatori siciliani, negli ultimi anni il clan avrebbe preso con la violenza e le estorsioni il controllo su buona parte del territorio, gestendo il traffico di droga, infiltrando l’economia legale con imprese di comodo e imponendo i prodotti delle proprie aziende ai commercianti. Ma sono anche emerse una serie di intestazioni fittizie dei beni e attività di riciclaggio.

Ma “agli stiddari – ha sottolineato il procuratore di Caltanissetta Amedeo Bertone nel corso di una conferenza stampa a Caltanissetta – si rivolgevano anche degli imprenditori per risolvere i loro problemi. La Stidda operava come uno Stato nello Stato”. 

Oltre ad aver effettuato centinaia di ore di intercettazioni, i poliziotti siciliani hanno anche ripreso diverse spedizioni punitive alle quali gli stiddari si presentavano armati, danneggiamenti e incendi ai danni di chi si opponeva al potere del clan.

“Tra l’inchiesta della Procura di Brescia e quella della Procura di Caltanissetta sono emerse due organizzazioni criminali di stampo mafioso separate”, ha spiegato Nocerino. “L’organizzazione bresciana ha fortemente respinto un tentativo di abbordaggio della Stidda gelese. Un tentativo di bloccare la cellula bresciana che ha però resistito manifestando l’intenzione di mantenere la propria l’autonomia”.

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