Uno dei simboli di Bologna, la torre Garisenda mostra segni di cedimento.
Keystone / Michele Nucci
La torre Garisenda, uno dei simboli di Bologna, sta mostrando segni di cedimento e la città si sta muovendo per cercare di evitarne il crollo.
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tvsvizzera.it/mrj
La Torre di Pisa pende ed è un monumento famoso in tutto il mondo proprio per questo. Stabile, non desta preoccupazioni. C’è però una torre pendente che sta tenendo l’Italia con il fiato sospeso: la Garisenda, nel centro di Bologna, sta infatti mostrando preoccupanti segni di cedimento.
La sua stabilità è stata problematica sin dalla fase di costruzione, a fine 1200, quando il basamento ha ceduto. A metà 1500 è poi stata mozzata, per alleggerirla e dai 60 metri di altezza è passata a 48, diventando più bassa della sua vicina, la Torre degli Asinelli, che svetta a 53 metri.
“Il cedimento sembra essere dovuto al fatto che il basamento di selenite si sta deteriorando, ha spiegato ai microfoni della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI la coordinatrice del comitato per il restauro della torre, Raffaella Bruni.
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A causa della sua nota instabilità, la struttura viene costantemente monitorata e ora i sensori hanno registrato un’inclinazione crescente, che ha fatto scattare l’allarme. Già a febbraio di quest’anno in una relazione tecnica si è parlato addirittura di possibile caduta laterale della torre o una sua implosione. Da ottobre è stata recintata e ora si è deciso di agire ulteriormente: domani, giovedì, arriveranno i container per creare un cordone di protezione.
La struttura di contenimento, spiega Bruni, verrà realizzata sovrapponendo dei container fino a raggiungere un’altezza di 4-5 metri. Un “catino” che permetterà di contenere i detriti nel caso di eventuali cedimenti.
Intanto è stata aperta anche un’indagine che mira a stabilire se tutti i controlli finora fatti siano stati regolamentari, perché da più parti sono giunte voci polemiche che accusano il Municipio di aver sottovalutato il problema e di aver agito con ritardo.
Il sindaco della città, comunque, dal canto suo rassicura: non c’è nessun rischio imminente di crollo. L’allerta, per il momento, quindi, rimane gialla. Le preoccupazioni maggiori arriveranno quando quest’ultima diventerà rossa.
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