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Sea Watch 3, libera la comandante Rackete

La giudice per le indagini preliminari di Agrigento non ha convalidato, martedì, l'arresto della comandante della nave Sea Watch 3 Carola Rackete e non ha disposto alcuna misura cautelare nei confronti della cittadina tedesca, che è dunque tornata libera. La Procura aveva chiesto la convalida dell'arresto e il divieto di soggiorno in provincia di Agrigento.


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Da quanto si è appreso, per la gip Alessandra Vella il reato di resistenza a nave da guerra contestato dalla Procura non sussiste poiché la motovedetta della Guardia di Finanza speronata dall’imbarcazione della ong non è una nave da guerra.

La resistenza a pubblico ufficiale sarebbe invece caduta poiché si è ritenuto che l’indagata abbia agito in adempimento di un dovere. Quanto alla scelta di dirigere la nave verso Lampedusa, non è stata giudicata strumentale ma obbligata, poiché i porti della Libia e della Tunisia non sono considerati sicuri.

Il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che aveva valutato “necessitata l’azione di salvataggio” ma non “la forzatura del blocco, che riteniamo un atto un po’ sconsiderato nei confronti della vedetta della Guardia di Finanza” valuterà se impugnare la decisione dopo aver letto le motivazioni.

Indagata per favoreggiamento

Il primo a commentare la decisione della gip è stato, martedì sera, il ministro dell’interno Matteo Salvini. 

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Salvini ha pure annunciato un provvedimento di allontanamento con accompagnamento alla frontiera, giustificandolo la pericolosità di Carola Rackete per la sicurezza nazionale, che il Prefetto di Agrigento Dario Caputo ha in seguito confermato di aver firmato.

Il provvedimento dovrà tuttavia essere convalidato dall’autorità giudiziaria e non potrà comunque essere attuato prima del 9 luglio, quando la comandante sarà interrogata dalla Procura che indaga su di lei per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

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Applausi a Palermo 

A Palermo, dove all’ingresso del porto era in corso una manifestazione a sostegno della ‘Capitana’, la notizia della sua liberazione senza misure cautelari è stata riferita dal sindaco Leoluca Orlando e accolta con un’ovazione dalla folla. “Adesso aspettiamo Carola qui a Palermo”, ha detto Orlando.

Da parte sua l’ong Sea Watch, twittando “La nostra Carola è libera” – “Siamo sollevati”, commenta: “Non c’era motivo per lei di essere arrestata, dato che aveva solo fatto una campagna per i diritti umani nel Mediterraneo e assunto responsabilità laddove nessun governo europeo lo aveva fatto.

In mare in ogni caso

Dal quartier generale di Berlino, Sea Watch aveva già fatto sapere che, comunque fosse andata la vicenda giudiziaria, sarebbe tornata in mare con un’altra nave. “Proseguiremo le operazioni di soccorso”.

“Sono sollevata dalla decisione del giudice, che considero una grande vittoria della solidarietà con tutte le persone come i rifugiati, i migranti e i richiedenti asilo, e contro la criminalizzazione degli aiuti in molti paesi in Europa”, ha commentato in prima persona la comandante della Sea Watch, sottolineando che il suo è il lavoro di un intero equipaggio.

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