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Turismo, saldo negativo di 1,8 miliardi

Una ragazza traina la valigia in aeroporto.
Svizzeri assai prodighi oltre frontiera. Keystone / Christian Beutler

Le spese delle persone straniere in vacanza o in transito nella Confederazione nel 2023 non hanno compensato quanto speso dagli svizzeri e dalle svizzere in viaggio all'estero, secondo quanto ha indicato l'Ufficio federale di statistica (UST).

In base a uno studio preliminare, ha evidenziato l’istituto federale di Neuchâtel, le entrate – ossia quanto spendono le e i visitatori stranieri in Svizzera – sono aumentate del 12,4% a 18,4 miliardi di franchi.

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Le spese delle persone residenti in Svizzera in viaggio all’estero sono invece cresciute dell’11,9% per attestarsi a 20,2 miliardi. La bilancia turistica presenta quindi un saldo negativo di 1,8 miliardi di franchi.

In aumento i pernottamenti

Per quel che concerne le e i turisti stranieri in Svizzera, a crescere sono soprattutto le spese dei soggiorni con pernottamento (+19,4%).

Oltre all’aumento generale del numero di notti trascorse nella Confederazione, si è osservato un maggiore interesse per gli alberghi di categoria superiore. In crescita sono risultati anche i soggiorni ospedalieri così come pure quelli di studio.

Meno turisti di giornata

Le entrate della categoria dei soggiorni in Svizzera senza pernottamenti hanno invece presentato un calo del 3,8%. In questa sottocategoria, la crescita (+5,4%) delle spese di consumo delle e dei frontalieri e delle persone titolari di un permesso di soggiorno per dimoranti temporanei non ha permesso di compensare il calo (-13,1%) dalle escursioni di una giornata e dal turismo di transito.

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In merito ai viaggi all’estero delle persone di nazionalità svizzera, l’UST segnala un aumento del 16,6% delle spese per le e i vacanzieri che effettuano almeno un pernottamento. Gli acquisti da loro effettuati si sono attestati a 15,1 miliardi di franchi.

A ciò va aggiunto il cosiddetto “turismo degli acquisti”, vale a dire il fenomeno della spesa nei supermercati oltre frontiera, che nell’anno in rassegna è relativamente stabile (a 5,1 miliardi).

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