Lo dice la Camera di Commercio di Milano: su 1300 imprese cittadine legate in qualche modo alla pizza, 650 sono gestite da stranieri.
La metà esatta, dunque. Con diversificazioni spesso originali: c’è la pizzeria macelleria, quella che è anche osteria, o salumeria, oppure ancora rosticceria rosticceria. Accanto alla pizza si trovano specialità dolci arabe, kebab, involtini primavera.
Insomma, uno dei piatti simbolo della cucina italiana nel mondo, la pizza, a Milano è ormai sempre più etnica, soprattutto se d’asporto.
In testa alla classifica ci sono i pizzaioli egiziani (due terzi degli stranieri e un quinto di tutte le pizzerie di Milano), seguiti dai cinesi e dai turchi. Un mestiere che sino a qualche decennio fa era di dominio italiano sta… passando di mano.
Perché succede? E ci sono differenze tra una pizza italiana e una egiziana? Siamo andati a chiederlo ai gestori e ai pizzaioli di due noti locali di Milano, la Spib di via Legnone (italiani) e il Moro 2 di via Salaino (egiziani).
Il servizio è di Claudio Moschin.
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